Manconi, un predestinato che ha ritrovato i gol alla soglia dei 30 anni

Nell'album dei ricordi una doppietta alla Germania nell'unser 20 di Chicco Evani

manconi un predestinato che ha ritrovato i gol alla soglia dei 30 anni
Benevento.  

(frasan) Jacopo Manconi ha tutta l'aria di poter essere il primo acquisto del Benevento nella nuova stagione calcistica. Il ragazzo di Vizzolo Predabissi, un comune della cintura milanese, si è ormai promesso da tempo alla strega e ora anche il Modena sembra essersi reso conto che l'affare è da condurre in porto, per il bene di tutti. Dunque, senza indicare per forza il giorno della definizione della trattativa, si può senza troppi indugi parlare di Manconi come del primo colpo per l'attacco giallorosso della prossima stagione. 

Un acquisto eccellente per la serie C, quello di un predestinato che ha finora avuto una carriera meno brillante di quella che gli era stata pronosticata. Basti sottolineare quello che disse l'anno scorso il tecnico del Modena Paolo Bianco: “Da giovane era considerato un giocatore di talento allo stesso livello di Berardi (classe 94 come lui), ma per un certo periodo della carriera sembrava essersi perso”. Capita nel calcio. Nella nidiata dei 94 fece parte della Nazionale Under 20 di Chicco Evani e la partita che non ha mai dimenticato è quella del 15 aprile del 2014 in casa della Germania: 3-0 per gli azzurrini (nelle cui fila c'erano Cragno, Barba e Improta, oltre che i vari Goldaniga, Gagliardini, Valoti) e gran doppietta del giocatore milanese, a quell'epoca tesserato per il Novara in B. In Piemonte conobbe il portoghese Bruno Fernandes, capitano del Manchester, di cui è rimasto grande amico: “Già a 17-18 anni si vedeva di che livello fosse – racconta – e poi è una persona d'oro e a volte ci si sente ancora”. Sempre con l'azzurro dell'Under 20 addosso ha conosciuto alcuni giollorossi che ritroverà quest'anno, Berra, Pinato, Lanini. 

Ha sempre detto di non avere un idolo da inseguire nel calcio, ma che gli piacciono quelli che sanno dribblare: “Sono i miei giocatori preferiti, quelli che ti scartano sempre e sono imprevedibili. Ti regalano emozioni”. Da giovanissimo faceva il trequartista: “Ma facevo anche il terzo a destra o a sinistra nel 4-3-3. Poi negli anni cominciarono a schierarmi sempre di più come punta”. 

Gli addetti ai lavori lo descrivono così: “Attaccante polivalente che può giocare sia come esterno che come centravanti, avendo una particolare abilità nell'assist e nel giocare per la squadra in generale”. Ha dimostrato di saper segnare con continuità e dopo le tre stagioni con l'Albinoleffe ai vertici della classifica dei marcatori, aveva iniziato alla grande anche a Modena (un gol in Coppa al Genoa, poi tre in campionato a Bari, Catanzaro e Reggiana) prima che un'infezione lo frenasse e gli facesse perdere il posto da titolare. Ci riproverà a Benevento, che ha fortemente voluto e cercato. Chiudiamo con una curiosità, una superstizione particolare per il milanese Manconi: quando sceglie le scarpe a inizio stagione sta attento al loro colore e se portano bene non le cambia più.

Nella foto Manconi è con la maglia 19, insieme a Barba. Siamo nel 2014 in Germania