(frasan) Play off, due paroline magiche che il calcio italiano, e non solo, ha mutuato dal basket americano. Letteralmente “giocare fuori”, da interpretare come “spareggi da disputare al di fuori del campionato regolare”. Maledetti e temuti, eppure così suggestivi. Lo spettacolo è assicurato, ma a divertirsi sono spesso quelli che stanno fuori dalla mischia. Per chi vi partecipa solo ansia e batticuori.
46/47. Certo non si può dire che il Benevento non li conosca. Si chiamavano ancora spareggi nella stagione 46-47. La squadra giallorossa aveva dominato quella che oggi si chiama stagione regolare, ma nel guazzabuglio creato dalla Lega che aveva iscritto alla serie C la bellezza di 266 squadre si ritrovò dopo un campionato estenuante a dover partecipare anche ad un girone finale con Nocerina, Audace Monopoli, Turris, Giostra Messina e Messina. Le casse ormai esanimi della società spinsero il bel Benevento di Susany, Avedano, Gelsomino a dare una serie di forfait in trasferta, a cui si aggiunsero i veti della Federazione a far scendere in campo anche in casa una squadra, quella sannita, che aveva accumulato qualche debito. Estromessi, dunque, senza neanche giocare.
90/91. Non era un play off, ma vi somigliava parecchio quello del 90-91 in Interregionale. Il Benevento del presidente Peca, con le sue insolite magliette rosso-argento, dominò il suo girone (per lo più con squadre laziali), ma la regola voleva che delle 12 vincitrici solo 6 salissero in C2. Così arrivò lo spareggio con la Juve Stabia di Pasquale Santosuosso, che aveva a sua volta vinto il suo girone. Vittoria al vecchio Santa Colomba grazie ad un gol di D'Ottavio, sconfitta in un Menti ribollente per 2 a 0 e promozione sfumata.
94/95, 96/97, 97/98. Si inaugura la stagione dei play off maledetti. Nel 94-94 il Benevento di Boccolini appena promosso si arrende in semifinale al Savoia: 2-0 per i bianchi a Torre, 3-3 nel Sannio. Nel 96-97 c'è la squadra di Massimo Silva che arriva seconda, è ricca di talento e di firme, da Maiellaro, a Bombardini, da Aruta a Desolda. In finale ad Avellino ha ragione la Turris di Esposito. L'anno successivo 97/98 è una stagione di sacrifici: in semifinale i giallorossi eliminano il Sora, in finale a Lecce soccombono contro il Crotone.
98/99. Si sfata finalmente il tabù. E' l'anno di Dellisanti, di Mariani e Bertuccelli. Il campionato lo vince il Catania, i giallorossi chiudono al quarto posto. Semifinale contro il Catanzaro: vittoria al S.Colomba per 2 a 1 (Petitto e Bertuccelli), pari al Ceravolo (1-1, vantaggio di Campo, pari di Selva). La finale il 13 giugno 99 è di nuovo al via del Mare di Lecce contro il Messina: questa volta però il Benevento non fallisce l'appuntamento con la vittoria. Finisce 2 a 1 dopo i supplementari: segnano Scaringella e Bertuccelli, decide un gol di Rosario Compagno.
03/04. E' la prima volta che ci si gioca la B. Il Benevento di Benedetti è finito quinto, in semifinale trova il Crotone. Al Santa Colomba vincono i giallorossi con un gol di Pellicori, al ritorno allo Scida finisce 3-1 per i pitagorici di Gasperini in un clima di polemiche infinite.
05/06, 06/07. Il primo è quello per metà gestito da Tescari dopo il “lodo Perrucci” e nel finale con l'avvento della famiglia Vigorito. E' C2 e il Benevento di Specchia è finito al quarto posto. Trova in semifinale la Sansovino. Finisce 0 a 0 in casa, si perde 2 a 0 in Toscana. Il primo vero play off dell'era Vigorito si gioca invece l'anno dopo 06/07. Il Benevento giunge secondo alle spalle del Sorrento: ai play pff se la deve vedere prima col Monopoli (quinto). Zero a zero in Puglia, 3 a 0 al S. Colomba (doppietta di Clemente e gol di Polani). Finale col Potenza, con il vantaggio di due risultati su tre. Si perde al Viviani, al ritorno a Benevento è una bolgia. Segna Clemente e sembra tutto fatto. Invece ai supplementari, in dieci per l'espulsione di Fernando Castaldo, i giallorossi crollano e il gol di Delgado chiude i conti.
08/09, 09/10, 10/11. La sequela di play off è impressionante. Quello più amaro è nel 2008/09 e vale la B. Il Benevento è ancora una volta secondo alle spalle del Gallipoli, ai play off elimina il Foggia (0-0, 2-2) e poi deve vedersela col Crotone, bestia nera. E' 1 a 1 allo Scida, ma in un Santa Colomba già preparato alla festa vincono i calabresi con un gol di Calil. L'anno seguente il Benevento è nel girone A con le squadre del Nord. Il campionato lo vince il Novara di Tesser. Ai play off la squadra sannita ci va col Varese. 2 a 2 al S. Colomba (Ebagua, Ciarcià, Zecchin, Evacuo su rigore), all'Ossola la squadra di Acori si liquefa e perde 2 a 1 (Ebagua, Corti, Germinale). Non c'è soluzione di continuità: l'anno successivo sono ancora play off. Il Benevento di Galderisi (subentato a Cuttone) è secondo. Nella semifinale play off c'è la Juve Stabia di Piero Braglia, ma anche il “pasticcio” di Paoloni. Il portiere romano è protagonista al Menti dove para anche un rigore, ma subito dopo finisce in manette e lascia la squadra sconcertata. Al S. Colomba finisce 1 a 1 con il vantaggio di Evacuo e il gol su rigore del sangiorgese Tarantino.
13/14, 14/15. Dopo due anni senza play off, la post season torna imperterrita. Il Benevento di Brini, terminato al 7° posto, trova il Catanzaro (che è finito quarto): partita secca al Ceravolo. Per i sanniti segna prima Melara, pari dell'ex Germinale, chiude Padella. La semifinale è col Lecce. I salentini fanno pari al S.Colomba (Miccoli, Mancosu), poi vincono facile al via del Mare (2-0). Nel 14/15 il Benevento finisce secondo alle spalle della Salernitana con ben 76 punti in classifica. Nella griglia play off ha la posizione migliore, viene accoppiato con l'ultima che è il Como. Finisce ancora una volta male. La squadra lariana al Vigorito va in svantaggio per un gol di Mazzeo, ma poi recupera e vince con una doppietta di Ganz.
16/17. E' il primo campionato di serie B per la strega. Vincono il campionato la Spal e il Verona. Il Benevento finisce quinto un punto sotto (quello della penalizzazione) al Perugia. I play off sono un crescendo di entusiasmo. Si comincia col preliminare contro lo Spezia al Vigorito: fallisce un rigore subito Ceravolo, ma poi si rifà con un gran colpo di testa per l'1 a 0. Il raddoppio è di Puscas. Nella ripresa accorcia le distanze Nenè. Nella semifinale si affronta il Perugia di Bucchi. Si soffre al Vigorito, ma Chibsah segna l'1 a 0 e firma la vittoria. Nel ritorno si gioca una partita gagliarda. Nella ripresa segna Puscas e il Benevento vede la finale. Il pari di Mustacchio serve solo a far vivere momenti di palpitazione. In finale c'è il Carpi che ha battuto il favoritissimo Frosinone. E' 0 a 0 in Emilia, al ritorno in una serata indimenticabile, l'8 giugno 2017, il Benevento batte i biancorossi con un gol di Puscas ed è promosso in serie A.
E' l'ultima volta che la Strega ha vinto un play off. Dopo ne ha dispitati altri due in serie B nel 2018-19 con Bucchi in panchina e c'è stata l'amara eliminazione contro il Cittadella, poi ancora in cadetteria nel 2021-22 con Fabio Caserta allenatore: eliminazione che è venuta per mano del Pisa (1-0 al Vigorito grazie ad un gol di Lapadula, sconfitta all'Arena Garibaldi con lo stesso punteggio). Da martedì 14 maggio si ricomincia a palpitare.