Auteri sprona il Benevento: pensiamo solo a crescere

I numeri "dicono" Juve Stabia, ma nel calcio tutto può sempre accadere

auteri sprona il benevento pensiamo solo a crescere
Benevento.  

Sabato 23 dicembre il Catania passeggiava al Vigorito, infliggeva al Benevento la peggiore sconfitta interna degli ultimi anni e lo relegava nelle posizioni di rincalzo della classifica. Oggi scommetteremmo che pochi la ricordano la graduatoria scaturita dai risultati di quella 19a giornata, giro di boa tra andata e ritorno. Eccola: Juve Stabia 42; Casertana 35; Picerno e Avellino 34; Taranto 33; Crotone 32; Benevento 30. Vetta distante 12 punti, aspiranti ai play off sotto di appena 5 lunghezze. Da quel giorno, dopo il cambio dell'allenatore, in 11 partite la strega ha inanellato la bellezza di 27 punti (media di 2,45), rosicchiandone 5 alla Juve Stabia, 7 al Taranto (diventati 11 per via della penalizzazione di -4 agli jonici), 8 all'Avellino, 10 al Picerno, 13 al Crotone e ben 14 alla Casertana. 

Verrebbe da dire che più di così è davvero difficile fare. Il secondo posto sembra consolidato, ma solo quello. Perchè le vespe stabiesi hanno continuato a marciare a ritmi sostenuti (media 2 punti a partita) e sono tutt'ora saldamente in vetta. Facciamo un giochino con le medie: se la Juve Stabia continuasse da qui alla fine a marciare come oggi, chiuderebbe a 80 punti (16 punti nelle 8 gare che restano sommate agli attuali 64: uguale 80). Stesso ragionamento per il Benevento: la media di 2,45 porterebbe i giallorossi a guadagnare 19/20 punti, che sommati agli attuati 57 porterebbe la strega a 77. Detta così, non sembra che possano esserci molte chances per i sanniti, a meno che non riescano addirittura ad accelerare. Il calcio, si sa, non è matematica e ci vuol poco a sparigliare ogni calcolo. Senza contare che alla 35a c'è lo scontro diretto Benevento-Juve Stabia.

Insomma prendiamo ancora una volta in prestito le parole di Auteri: “Non guardiamo agli avversari, pensiamo a noi e soprattutto pensiamo a migliorarci”. E' il pensiero fisso di don Tano, che vuole vedere la sua squadra sempre più sicura e autoritaria. Migliorarsi è essenziale, pur senza sapere a cosa questo miglioramento potrà servire. I conti si fanno alla fine e un Benevento migliore di quello attuale potrà solo guadagnarci.