(f.s.) Tra soldati disarmati, anime nel limbo e figliuol prodighi con noie fisiche, il Benevento si appresta a debuttare nell'inferno della serie C, nell'angusto Liguori, senza un bel po' dei suoi “pezzi da novanta” e con una nidiata di ragazzini al loro posto. Tello e Karic, dicono, in questo momento non sono il ritratto della serenità, Improta ha più di una noia fisica, Agazzi non è ancora pronto, così come i giovani Alfieri, Perlingieri e Rossi, Marotta è squalificato. Sono in otto e rimangono tutti a casa scavando un bel solco soprattutto a centrocampo, dove Andreoletti apre subito le porte all'ultimo arrivato, Pierluigi Simonetti. Il ragazzo romano è pronto, era sul pullman dell'Ancona diretto a Chiavari, quando gli è arrivata la chiamata del Benevento. Salutati i compagni, ha subito fatto tappa verso la Dormiente. Non conosce nessuno dei suoi nuovi colleghi in maglia giallorossa, ma il tecnico non se ne fa un problema: “L'essenziale è che noi conosciamo bene lui. Viene da una stagione di alto livello e ora che siamo un po' limitati a centrocampo, ci potrà far comodo”.
L'undici iniziale è un rebus, le defezioni in mezzo al campo hanno fatto meditare a lungo Andreoletti che ha addirittura ipotizzato il ricorso ad una difesa a tre. Per dirla coi numeri un 3-5-2, perchè in ogni caso il tecnico di Alzano non vuole rinunciare ai tre del centrocampo. Ma le scelte rimangono un rebus. Ipotizziamo: Berra, Meccariello e Capellini i tre della difesa, El Kaouakibi e Benedetti “quinti”, Talia, Simonetti e Pinato a centrocampo, Ciano e Ferrante in avanti. Col beneficio dell'inventario, quello bisogna concedercelo.
Tra i convocati c'è anche Kubica, l'oggetto misterioso dello scorso campionato. Il tecnico ha detto che ha già in testa come utilizzarlo, ma non ha voluto anticipare nulla. Resta il mistero di un giocatore che in Polonia segnava gol a grappoli (soprattutto di testa) e che in Italia si è assolutamente smarrito. Chissà che la serie C non gli ridia lo slancio perduto.
Sarà un esordio di sacrificio per la strega e ricco di difficoltà. Superarlo senza danni sarebbe un'iniezione di fiducia, in attesa che la squadra assuma la sua vera fisionomia.
Nella foto Pierluigi Simonetti