Maglie da gioco, mai più col numero 88

E' una decisione del Governo nella sua campagna per combattere l'antisemitismo

maglie da gioco mai piu col numero 88
Benevento.  

(f.s.) Per le grandi battaglie a volte bisogna iniziare dalle piccole cose. L'avranno pensato anche quelli del Governo, che con una dichiarazione d'intenti tra il Ministro dello sport Andrea Abodi, quello dell'Interno, Matteo Pantedosi e il coordinatore nazionale per la lotta contro l'Antisemitismo, Giuseppe Pecoraro, hanno vietato di utilizzare il numero 88 sulle maglie da gioco. 

Perchè? Il numero 88, abbinato alla lettera dell'alfabeto corrispondente diventa HH, sigla che ricorda “Heil Hitler”, tanto che lo stesso viene utilizzato spesso anche da gruppi neonazisti. L'ultimo episodio a marzo all'Olimpico nel corso del derby laziale. Un tifoso biancoceleste ha indossato in Tribuna Montemario una maglia della Lazio col numero 88 e il nome finto di “Hitlerson”. Una provocazione che non è passata inosservata. Da qui il provvedimento inserito in una campagna che prevede “il divieto da parte delle tifoserie di simboli che possano richiamare il razzismo”.

Desta curiosità chiedersi chi tra i giallorossi, ignari di una scelta così antipopolare, abbiamo ultimamente utilizzato il numero 88 sulla maglia. L'ultimo in ordine cronologico è stato Francesco Forte, che ha messo quella maglia in tutti e due gli anni in cui ha giocato a Benevento. L'88 era riferibile ai centimetri che accompagnavano la sua statura (1,88 appunto), nessuna voglia di antisemitismo. Stesse motivazioni per Luca Antei, uno dei giallorossi più sfortunati mai passati nella squadra della Strega: scelse l'88 nel 2017-18, il primo anno di A culminato per lui nel terribile incidente di Udine. Poi, mai più scelto. L'ultimo 88 della serie è quello di Amadou Diambo, senegalese del 2001, preso in prestito dal Pescara nell'anno di serie A 2020-21. Il tempo di un esordio con quella maglia il 23 maggio del 21 nello stadio del Torino e poi l'addio senza rimpianti.

Ricordiamo che tra i primi giocatori a finire in pasto all'opinione pubblica per aver scelto quel numero scomodo era stato Gigi Buffon nell'estate del 2000. Ci giocò, nelle file del Parma, una sola partita, poi travolto dalle critiche ci rinunciò: “Mi dissocio da qualsiasi forma di antisemitismo. Avevo scelto l'88 perchè mi ricorda 4 palle. Per evitare equivoci, cambio numero”. Da quest'anno nessuno potrà farsi questi scrupoli, l'88 è stato bandito.