Nell'inferno della C non bastano i soldi, servono idee e umiltà

Anche l'ultimo campionato non ha premiato chi ha speso di più

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Benevento.  

(f.s.) I gironi infernali della C. Qualcuno dice che basta fare lo “squadrone” e gli avversari cadono come pere cotte. Già, chiedete a Crotone, Cesena, Alessandria, Pordenone, Vicenza, Padova, tanto per citarne qualcuna di quelle che aveva il chiodo fisso di tornare in B, se questo è vero. 

Vediamo cosa dicono le statistiche. Da quando il torneo di serie C è tornato unico (senza più la C2), vale a dire dal 2013-14 sono solo quattro le squadre che hanno centrato l'immediato ritorno in cadetteria: il Novara nel 2014-15, il Cittadella del 2015-16, la Virtus Entella nel 2017-18 e il Perugia nel 2019-20. Delle retrocesse nella passata stagione Crotone e Pordenone sono finite seconde e poi eliminate ai play off, il Vicenza settimo (ma ha vinto la Coppa Italia) ed è andato fuori nella post season col Cesena, l'Alessandria si è addirittura salvata ai play out contro il San Donato Tavernelle.

Si capisce che non sempre è solo questione di volontà e di soldi. Si costruisce bene, ma poi si fanno i conti con un campionato difficilissimo, che regala il 5 per cento di possibilità di vittoria ad ogni partecipante, dovendo passare attraverso la cruna di un ago per salire in serie B. Una promossa ogni 20 squadre (una per girone) più quella che prevale nella lotteria (!) dei play off, formata da ben 28 formazioni, le nove per ogni girone che hanno seguito quella vincente, più chi si è aggiudicata la Coppa Italia di C.

Si capirà che non basta solo azzeccare la squadra “monstre” come il Catanzaro dei record, ma serve tanto altro nel corso di una stagione lunga e tortuosa. Campi insidiosi, avversari desiderosi di regalarsi la partita della vita, tanta aggressività e una miriade di giovani che vogliono mettersi in mostra. Occorre essere oculati, agire minuziosamente, avendo cura del particolare, e non abbattersi mai. Perchè in un campionato così lungo con 20 squadre a contendersi quell'unico posto in Paradiso, può accadere di tutto, nel bene e nel male. Si può recuperare l'eventuale tempo perduto, così come si può perdere in fretta un possibile vantaggio acquisito. E si può perdere un campionato anche conquistando la bellezza di 80 punti, tanti quanti ne ha fatti quest'anno il Crotone. E allora per ottenere il meglio serviranno umiltà e determinazione e non basterà avere un monte ingaggi elevato. Quest'anno ha svettato il Crotone con 7.490.507 euro, al secondo posto l'Entella con 6.646.205, al terzo il Vicenza del miliardario Renzo Rosso: 6.157.620 euro. Le squadre che hanno vinto hanno speso un tantino meno: 5.519.533 euro il Catanzaro, 4.904.537 la Reggiana, poco più di 2milioni la Feralpisalò. Curiosità: la Pro Sesto del neo allenatore giallorosso Andreoletti, finita quarta nel girone A, aveva speso qualcosa meno di un milione di euro.