Benevento, l'abbraccio di Vigorito ai tifosi: "Ho ragione a cominciare daccapo"

Il massimo dirigente giallorosso ha fatto visita al club che gli ha dedicato il nome

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Benevento.  

Il presidente Vigorito ha fatto visita al club che gli ha dedicato il nome, sito nel cuore della città. Un momento di grande coinvolgimento che ha ribadito la volontà di ripartire da parte di tutte le componenti, nonostante la grande amarezza scaturita dal campionato appena concluso. Insomma, le sensazioni sono state quelle dei tempi migliori, ben lontane da una retrocessione che ha segnato un po' tutti, ma che rappresenta un "ceffone" che ha permesso di capire bene cosa non ha funzionato negli ultimi anni. 

L'abbraccio di Vigorito ai tifosi 

Vigorito ha ringraziato con grande affetto tutti i presenti, in particolare la presidentessa Enza Cavuoto che ha voluto fortemente, a nome di tutto il club, l'abbraccio col massimo dirigente giallorosso: "Chiedo scusa per non essere mai venuto in una sede così bella". Ha esordito Vigorito che poi ha proseguito: "Sono stati due anni molto difficili sotto tutti i punti di vista. Ho capito che se ho il tempo di ascoltare quelli che non ci amano, allora devo trovarlo per quelli che tengono a questi colori. Il mio invito è quello di non litigare con gli altri che scrivono certe cose, bisogna fare muro. Al momento, non riesco a trasmettervi le cose che sento dentro nel vedere un gruppo che, a fronte di un fallimento calcistico causato soprattutto per colpe mie, mi accoglie in questo modo. Ciò vuol dire che ho ragione a cominciare daccapo". 

Il calcio si vive tutta la settimana 

Vigorito ha proseguito: "Non importa il numero, ma la qualità. Bisogna ricominciare non per andare avanti, ma per tornare indietro e ritrovare queste persone con questa mentalità. La cosa più bella di questa città non sono le promozioni, ma quando ci siete. Così come è brutto quando siete assenti. Il fatto che voi ci siate fa venire la voglia di continuare. Il calcio è stare insieme, si vive tutti i giorni della settimana e non soltanto novanta minuti. Non mi sono reso conto che gradualmente ci stavamo staccando dalla città e quando lo fai, poi c'è sempre qualcuno che occupa il tuo spazio e finisci di restare solo. Nella vita ho avuto tante cose, sono riuscito a salire sul treno giusto e ho cercato di imparare qualcosa. Sono il primo a dispiacersi quando ci sono dei risultati negativi perché i miei errori tolgono il sorriso ai bambini. Voglio tutti insieme a me. Con queste basi ci proveremo ancora e ancora". C'è stato un momento in cui il presidente ha scherzato con i tifosi: "Voi tremila siete stati eroi a vedere certe partite. A volte mi sono addormentato. L'errore di Leverbe? Direi alla Procura di vedere i 50 gol che abbiamo subito allo stesso modo...".