(f.s.) Agostinelli non ha alcuna intenzione di arrendersi: “Io sono carico come una molla per andare su a Cittadella e fare una grande partita”. Il tecnico marchigiano pare non volersi rassegnare ad un destino che sembra già scritto: “Dobbiamo fare l'en plein: quando giochi partite come quella contro il Parma significa che non sei morto”. Il fatto è che neanche a quota 41 (raggiungibile con nove punti in 3 gare) c'è la sicurezza di agganciare i play out.
Lo diciamo senza tema di smentita, la squadra oggi mostra uno dei volti migliori della stagione, ha sfrondato la rosa di autentici “pesi morti” e sta cercando di ottenere il massimo dai giocatori più efficaci. Eppure per centrare l'impresa forse gli servirebbe qualcosa che probabilmente non possiede: un attacco di grande praticità con giocatori in grado di trasformare in gol anche palle “sporche”. Il Benevento per far gol ha bisogno di un dispendio di energie esagerato e il più delle volte di autentiche prodezze (come il gol di Acampora a Buffon).
Certo, assistere alla reazione della squadra nelle partite contro Reggina, Palermo e Parma, tutte rimesse in sesto recuperando lo svantaggio, aumenta il rammarico per ciò che poteva essere e non è stato. Nel corso del campionato sarebbero stati tre pareggi accettabili, in questo finale sono risultati che servono a poco.
IL PIANO B. Eppure non bisogna mollare. Al di là della matematica. L'estate del calcio italiano riserva sempre delle sorprese: si parla da tempo di società che potrebbero non ottenere l'iscrizione e sarebbe importante anche scalare qualche posizione, lasciando ad altri quella di fanalino di coda. Per far sì che la tristezza di questi giorni non diventi un rimpianto senza fine.