(f.s.) Tanta fede e un pizzico di follia. Solo così si può guardare al futuro in casa Benevento. Situazione surreale per una squadra costruita per obiettivi importanti. Ma il calcio, si sa, è ricco di queste storie. La squadra giallorossa è quasi con entrambi i piedi in serie C, solo la matematica la tiene ancora in vita. Perché accada un miracolo (di quello in fondo si tratterebbe...) serve che si intreccino alcune situazioni e che vadano a combaciare alcuni risultati favorevoli (sabato ad esempio: pari tra Spal e Brescia, sconfitta del Perugia a Marassi, pari tra Cosenza e Cittadella: niente di fantascientifico tutto sommato...) e che, inutile dirlo, il Benevento batta la Reggina. Tra le tante combinazioni a cui abbiamo fatto cenno, il risultato più difficile da centrare sembra proprio l'ultimo, ovvero la vittoria della squadra giallorossa su quella dell'ex Pippo Inzaghi. Dopo la resa incondizionata contro la Spal, l'arrivo di Agostinelli dovrebbe consentire di cambiare ancora le carte in tavola. Come? Difficile dirlo. I muscoli malandati e di velluto di tanti giocatori giallorossi fanno il paio con un temperamento da educande. Il neo tecnico ci ha provato a psicanalizzare uno per uno i suoi nuovi allievi, non si sa se ha tratto utili indicazioni per la prossima partita. I difetti tecnici rimangono lì, l'unica strada da seguire è quella di suscitare una reazione in elementi che prima di arrivare nel Sannio erano considerati dei buoni giocatori. “E' soprattutto una questione mentale”, ha detto Agostinelli. Maprobabilmente non è solo quella, visto che ad ogni allenamento c'è qualcuno che marca visita o che accusa un dolorino qui e un altro lì... E allora si può anche ripartire dal detto “mens sana in corpore sano”, ma servirà che le due cose almeno per mezza partita combacino. Altrimenti la sostanza sarà sempre la stessa.
Da oggi la squadra sarà in ritiro a Venticano. Gli allenamenti però saranno sempre svolti in città. E' l'ennesimo tentativo di scuotere un gruppo che ha difetti tecnici congeniti, ma che almeno dal punto di vista dell'orgoglio potrebbe metterci qualcosa di più. Agostinelli dovrebbe puntare sugli atleti più esperti, su gente come Glik abituata a mille battaglie, o come Schiattarella che ha problemi fisici insormontabili, ma che supportato da gente di gamba (non come accadde lunedì scorso lasciato quasi solo con al fianco Tello, che proprio un mediano non è...) potrebbe dare ugualmente il suo contributo alla causa. Sei partite alla fine, 18 punti in palio: conquistarne un po' potrebbe anche dare ancora un senso a questo finale di stagione.