Benevento, Stellone: "È la partita della vita. Dobbiamo vincere senza calcoli"

Il tecnico giallorosso ha presentato lo scontro salvezza del Vigorito contro la Spal

benevento stellone e la partita della vita dobbiamo vincere senza calcoli
Benevento.  

Nel giorno di Pasquetta, il Benevento sarà di scena al Vigorito contro la Spal per un match che sarà di vitale importanza per il discorso relativo alla salvezza. Roberto Stellone, in conferenza stampa (CLICCA QUI PER RIVEDERE LA CONFERENZA STAMPA)  ha presentato così la sfida di lunedì: 

"Veseli si è allenato regolarmente, non ha mai avuto problemi. Tello ha avuto un problema alla caviglia, ma dopo un test ha lavorato con la squadra. È la partita della vita. Dobbiamo vincere senza calcoli per noi, per levarci dalla testa quello che ha una squadra quando in sei partite ne vince zero. È una squadra che nelle ultime 15 partite ha raccolto soltanto una vittoria, quindi la testa per forza di cose non è libera. Bisogna giocare questa partita con la giusta cattiveria. Dobbiamo partire forte, ma con equilibrio cercando di passare in vantaggio, cosa che non ci è mai riuscita se non col Brescia. Ripartiamo dall'aspetto positivo del primo tempo con il Bari: non per quanto riguarda il modulo, devo ancora decidere. Ciò che conta è come ti muovi in mezzo al campo. Dobbiamo vedere loro come giocheranno, stanno giocando in diversi modi. Dobbiamo affrontarla con il veleno e con il sangue agli occhi per noi, per le nostre famiglie e per i nostri tifosi. È una partita determinante, non posso pensare a un altro risultato diverso dalla vittoria. Dobbiamo metterci voglia, impegno, spirito, sacrificio ed entusiasmo per superare questo momento. Solo una vittoria potrà darci il via per sperare nelle altre partite". 

"El Kaouakibi si è allenato oggi con la squadra. C'è il rischio che possa rifarsi male. Glik e Ciano, invece, stanno benissimo e faccio i complimenti ai dottori che li hanno rimessi in piedi. Non hanno i minuti nelle gambe. Mi serve gente pronta, non che non lo siano, ma quando un calciatore è fermo da mesi subentra il discorso che se parti dall'inizio può essere che dopo due scatti vai in affanno. È solo per questo che non hanno minutaggio, non per un discorso che potrebbero farsi male. Per El Kaouakibi, invece, bisogna stare attenti perché è un discorso muscolare". 

"Sono undici anni che faccio questo mestiere. Non c'è una regola, dove a volte vinci e vedi delle cose in settimana con la sicurezza che i calciatori faranno bene. Bisognerebbe avere una sfera magica per capire che quel calciatore sta sentendo troppo la partita, ma poi non sta bene fisicamente. Di certo la formazione che scenderà in campo con la Spal si baserà sull'avversario e sulla condizione. È studiata sotto tutti gli aspetti insieme ai miei collaboratori". 

"Non siamo una squadra che fa gol e che non mette sotto gli avversari con tante conclusioni a partita. Non è facile modificare questo andazzo. Dobbiamo avere equilibrio, cercando di essere ficcanti in quelle poche occasioni che lasceranno. Sono tutti momenti che decide la squadra in campo, se anche loro stanno in attesa delle nostre giocate. Per me la cosa più semplice è capire i momenti della partita. Le partite si vincono anche con un gol di 30 metri o con una punizione, di certo non bisogna andare sotto. Questo è fondamentale per la partita di lunedì". 

"A centrocampo abbiamo diverse alternative con i vari Karic, Koutsoupias e Kubica. Tutti ci tengono, vogliamo uscire insieme da questa situazione. Ho visto una settimana dove c'è stato impegno per cercare di mettermi in difficoltà con le scelte". 

"Al di là del modulo o degli interpreti, ciò che conta è la velocità con cui fai le giocate. A Bari abbiamo fatto 4 o 5 conclusioni nel primo tempo in situazioni in cui siamo stati veloci. Oggi non abbiamo una tranquillità mentale da permetterci di fare un palleggio continuo, non esiste. Già in serie B è difficilissimo, poi ci si mette la non tranquillità di una squadra che ha vinto 6 volte in 31 partite. È solo un discorso mentale. Purtroppo nella mia gestione ancora non siamo riusciti a superare questo momento. L'aspetto mentale è difficilissimo da allenare, ti torna quando vinci e ti sblocchi. Vale per tutti". 

"Troppe espulsioni? A Bari il primo fallo di Acampora non esisteva. Sul secondo è emerso nervosismo. Quando è stato espulso Tello ci sono stati due falli inesistenti, stessa cosa di Improta ad Ascoli. Non è che tutte le ammonizioni o le espulsioni sono state giuste. Ho visto un po' di dati: nella mia gestione abbiamo fatto 127 falli e subìti 125. Non siamo una squadra più fallosa delle altre. Però abbiamo preso 34 ammonizioni contro 17, poi 7 espulsioni contro una. Non siamo una squadra così feroce da meritarsi 34 ammonizioni. Molte potevamo evitare di prenderle, ma poi c'è un dato che mi dà fastidio che mette in risalto tutti questi cartellini. Senza alibi, al di là di tutto, dobbiamo cercare di portare a casa i tre punti, altrimenti non vedo ottimismo se non dovesse succedere. Diventerebbe ancora più difficile salvarsi senza vittoria". 

"Non si diventa leader in un giorno, tutti dovrebbero esserlo di sé stessi e di conseguenza della squadra. Chi sta facendo meglio degli altri si sente più un giocatore che ha coraggio che si fa dare la palla. Molti hanno reso meno rispetto alle proprie qualità, di conseguenza si perde il discorso dei leader. Oggi non facciamo in tempo nell'andare ad analizzare il perché il Benevento si trova in questa situazione. I motivi sono tanti. Dobbiamo solo cercare di lavorare e provarci perché altrimenti diventa difficile ottenere risultati". 

"Carfora e Pettinari giocheranno. Vigorito sta vicino alla squadra come starebbe un padre quando i figli hanno dei problemi. È sempre presente. È il primo a essere triste in questo momento. Dopo Bari ci ha comunicato di provarci con la testa alta, altrimenti diventa difficile anche fare un passaggio". 

"Con le qualità di Tello, giocando più vicino alle punte riesci a sfruttarlo maggiormente. L'allenatore è responsabile tanto quanto i calciatori. Non sono dell'idea di dargli tante pressioni. Tutti ci tengono a fare bene, nessuno si allena per non giocare. Io sto con loro, soffro con loro. L'allenatore ha il compito di cercare indicazioni. Io parlo con tutti, ai senatori si dice qualcosa di diverso. Dare troppa pressione può dare l'effetto contrario. Mi fido di loro. Se aggiungo non mi deludete, allora subentra la paura. Devono avere l'allenatore che comunica in una certa maniera, non che si stacca da loro". 

"Nella mia gestione abbiamo giocato 5 fuori e 3 in casa. In questo momento conta poco. La Spal era partita con altre ambizioni come noi. Anche per loro sarà la partita della vita. Non sarà bella, ma potrebbe diventarlo se vai in vantaggio e vinci. Sarà un incontro di tensione, dove dovremo portare dalla nostra parte gli episodi. È l'unica situazione in questo momento". 

"Domani ci sarà un pranzo normale. Ci alleniamo il pomeriggio. Dare un giorno nella settimana lunga è un modo per non pensarci troppo, altrimenti diventa ancora più pesante". 

"Disegni contro il Benevento? Non ne vedo il motivo. Non penso alla cattiva fede. Non ci voglio pensare, anche perché non ne vedo il motivo di una cosa del genere".