Benevento, "si accettano miracoli"

Una montagna da scalare, metro dopo metro: nel calcio nulla è impossibile

benevento si accettano miracoli
Benevento.  

(f.s.) Si sa, in fondo i miracoli nascono proprio dalle difficoltà più grandi. E nella situazione in cui si è cacciato il Benevento di un miracolo avrebbe bisogno. Un prodigio sportivo, s'intende. Che consenta ad una squadra che ha vinto appena 6 partite delle 31 fin qui disputate, di prevalere improvvisamente almeno in 4 o 5 delle sette che rimangono da giocare. Un cambio epocale, che saprebbe, come detto, tanto di miracolo. Una sorta di magia che andrebbe coltivata di settimana in settimana, partita dopo partita, senza farsi schiacciare subito dai pensieri cattivi, ovvero che da qui al 19 maggio servirebbe scalare un'autentica montagna. E senza guardare i risultati degli altri, che sono essenziali sì, ma sui quali non si può interferire. 

Nel mirino c'è la Spal. Una squadra che ha gli stessi problemi e le stesse tenui speranze dei giallorossi. Basta leggere qualche nota sui ferraresi per accorgersi che anche loro segnano col contagocce, che hanno una sola certezza in attacco, Maistro, e che fanno una fatica dell'anima per trovare il gol. Inutile dire che il ritornello è sostanzialmente uguale a quello di casa giallorossa: bisogna vincere questa sfida per avere ancora qualche speranza residua di agganciare almeno i play out. Per questo gli spallini anticiperanno la partenza da Ferrara: destinazione Pescara (la città nativa di Oddo) per quattro giorni di ritiro pre partita.

Il Benevento dal canto suo inizia questo pomeriggio la lunga settimana di “passione” che condurrà al lunch match di Pasquetta. Stellone le ha provate davvero tutte finora, ma non riesce a quadrare il cerchio. Contro la Spal gli mancheranno Acampora e Viviani per squalifica, ma sembra certo che riavrà Schiattarella e qualche altro reduce dall'infermeria in grado di dare una mano. Parlare sin d'ora di possibile formazione sembra prematuro, ma è evidente che bisognerà scegliere con cura l'undici da mandare inizialmente in campo. I difetti di questa squadra ormai li conoscono tutti, servirà limitarli quanto più sia possibile e scovare nei meandri più nascosti quelle virtù che tutti dicevano di avere e che sono improvvisamente scomparse.

L'aspetto psicologico avrà un significato rilevante in questa sfida: il pareggio non serve a nessuna delle due e chi dovesse uscirne sconfitta potrebbe dire già addio ad ogni residua speranza di agganciare almeno i play out. Ha detto Stellone: “Vincere questa partita ci serve per il prosieguo”. Chiara la lettura delle parole del mister: questa partita vale solo da viatico per le prove successive di salvezza, ogni eventuale vittoria sarà propedeutica alla prossima. Una catena che non potrà essere spezzata se si vorrà arrivare fino alla fine.

Si può credere o meno nell'impresa, la cosa essenziale a questo punto sarà non lasciare nulla di intentato: bisogna provarci per non avere ulteriori rimpianti.