(f.s.) Quel che poteva essere e non è stato. Si chiama rimpianto e ci siamo detti tante volte che non è ancora il momento. Però se ripercorriamo una fetta di strada in cui la fortuna non è stata affatto amica della Strega non deve solo sollecitare dei rimpianti, ma far capire che quella squadra che oggi sembra alla deriva non lo è sempre stata e forse ha ancora qualche possibilità di venire a capo dei suoi guai. Uno dei luoghi comuni del calcio è che fortuna e sfortuna nell'arco di una stagione finiscano col bilanciarsi. Sarebbe una gran bella cosa, perchè in fondo il Benevento di crediti ne ha accumulati parecchi. Tutti quei risultati sfumati ad un passo dal traguardo, li ricordate?
Sesta giornata a Brescia: vittoria delle rondinelle al 92' grazie ad un gol di Bianchi. Quanti guai hanno fatto quegli ultimi giri di lancette: il gol di Zaro a Bolzano, era l'84' e il Benevento conduceva 1-0. E poi alla nona in casa con la Ternana: in vantaggio di due gol, acciuffati nella ripresa e ribaltati all'81' dal gol di Di Tacchio. E anche alla dodicesima in casa col Bari: non erano gli ultimi spiccioli di partita, ma il rigore (non proprio limpido) di Cheddira arrivò al 77'. Prsino peggio andò alla ventesima a Cosenza: la rete del pareggio di Vasainen fu siglata all'89' con la Strega in vantaggio per 1 a 0. Sarebbe stata una vittoria pesantissima (3 punti ai giallorossi nessuno ai silani, che invece spartirono la posta in palio) e avrebbe disegnato altri scenari. Così come la giornata successiva in casa contro il Genoa, quando il gol della vittoria ligure siglato da Puscas arrivò addirittura al 94'. Ci mettiamo anche la rete del Frosinone allo Stirpe, il rigore di Borrelli all'81', e il gol di Lapadula a Cagliari al 76'. Due sconfitte dallo stesso sapore di ingiustizia.
Sapete quanti punti sono stati lasciati per strada? Undici! Con quelli in scarsella la strega sarebbe a ridosso della zona play off. Ma anche se il bottino fosse stato solo la metà di quello a cui abbiamo fatto cenno, ora la situazione sarebbe ben diversa (34-35 punti).
Allora evitiamo che il rammarico si impadronisca di noi, ma pensiamo che sarebbe bastato poco perchè questa squadra fosse meno “cenerentola” di quello che appare. E' un pensiero che deve pervadere soprattutto i giocatori, che sono chiamati a riappropriarsi di quei punti in queste ultime 8 partite. Come afferma quel claim dell'Adidas riferito allo sport: “Impossibile is nothing”, “Niente è impossibile. Ma bisogna crederci, con determinazione, rabbia, con lo sguardo che fu di Muhammad Ali, che per la prima volta diede peso ad uno dei dogmi dello sport: "Impossibile è solo una parola grossa lanciata da uomini piccoli”.