(f.s.) A Bari cominciano a fare calcoli: il secondo posto si allontana e con esso la promozione diretta, meglio tenersi stretta quella posizione immediatamente alle spalle delle prime due, terzo o quarto posto che sia. Che per altro appare abbastanza blindata.
Ma come si è detto in questi giorni, il Benevento deve pensare solo a se stesso. Trovare la maniera per uscire da una situazione che in questo momento è terribile e provare a dare subito segni di vita nella trasferta al San Nicola. Utopia? Può essere, ma le imprese non scendono mai da sole dal cielo, bisogna provare a farle.
I primi conti, come sempre, il Benevento dovrà farli con l'infermeria. Quella, neanche a dirlo, primeggia sempre. Capellini ha salutato la compagnia, dopo un mese e mezzo in cui si è provato a gestire la sua pubalgia. Niente da fare: domani si sottoporrà ad intervento chirurgico, la stagione per lui è finita. Per quanto l'ex juventino si sia comportato sempre bene quando è stato chiamato in causa, bisogna dire che in difesa Stellone qualche soluzione ce l'ha. Il punto fermo è Tosca, gli altri due assenti sicuri Leverbe e Pastina, squalificati. A Bari dovrebbe rientrare Veseli, che ha risposto anche alla chiamata della Nazionale, si allena regolarmente con la selezione albanese e posta con grinta sul suo profilo Instagram la sua foto e la frase: “Siamo pronti per la battaglia”. Poi ci sarà da verificare la condizione di Kamil Glik, che sta facendo il possibile per essere pronto alla ripresa. Lui, a Bari, sarebbe un ex, visto che ha militato nella squadra pugliese nel 2011.
A centrocampo c'è una certa possibilità di scelta. Occorrono elementi che lascino perdere il fioretto e brandiscano la sciabola. Quindi Schiattarella, Karic, ma anche Improta e Viviani, con l'ex bresciano da utilizzare magari vicino al regista di Mugnano, con compiti che non siano di regia. E poi Tello, Acampora, da tenere in considerazione sulla linea della trequarti. Dove bisognerà trovare un posto al giovane Lorenzo Carfora, senza remore e senza appellarsi ai soliti luoghi comuni che un giovane così si rischierebbe di bruciarlo. Mancini porta in Nazionale Simone Pafundi che ha tre mesi in meno del talentino di Barra. Da tenere in considerazione per il reparto offensivo anche Stefano Pettinari, che ha le qualità tecniche per dialogare con i compagni e rendersi utile.
Da verificare le condizioni di Letizia e El Kaouakibi, così come destano curiosità elementi come Kubica e Jureskin, decantati prima di arrivare nel Sannio, ma relegati in soffitta senza possibilità di capire se possano essere realmente utili.
Nella foto (da Instagram) Veseli che si allena con l'Albania: ha postato la frase: "Siamo pronti per la battaglia"