Che sia chiaro: il Benevento ha 29 punti in classifica non per colpa degli arbitri, ma per suoi demeriti. Perché ha commesso una lunga serie di errori dalla scorsa estate. Tutti aspetti già valutati, i quali sono stati riconosciuti dagli attori principali e che hanno fatto saltare diverse teste. Poi c'è chi dopo aver smesso i colori giallorossi sottolinea aspetti che sono senza dubbio veritieri, ma di cui gli si chiedeva conto un mese fa, quando invece ha trovato giustificazioni in frasi come "il mercato offre poco" o come "la società ha fatto di tutto per rafforzare la rosa". Dichiarazioni che vanno contro il messaggio odierno relativo all'immobilismo che, seppur magari ci sia stato, richiedevano a tempo debito delle reazioni differenti, mandando al diavolo l'amicizia, l'amore per il proprio lavoro o lo spirito aziendalista. Dirlo adesso non serve a nulla.
Errori arbitrali, adesso basta
Detto questo, gli ultimi errori commessi ai danni del Benevento fanno rivivere una sorta di deja vu rispetto a due anni fa, quando una squadra in piena crisi di risultati veniva fortemente penalizzata dall'arbitraggio di Benevento-Cagliari che, come ricorderete, causò la veemente reazione di Vigorito ai microfoni di Sky non solo nei confronti di Mazzoleni, ma di tutto il sistema calcio. È come se la classifica riesca a decidere il metro , con le cosiddette piccole (adesso il Benevento lo è) che non meritano una direzione di gara scevra da errori di qualsiasi genere. La buonafede degli arbitri non deve essere messa in discussione, altrimenti sarebbe opportuno chiudere il sipario su questo sport che è (o era?) il più bello del mondo. Così come servirebbe una maggiore attenzione da parte degli arbitri, magari chiedendo alla stessa AIA di mandare fischietti che vantano un bagaglio d'esperienza diverso perché un Benevento-Como non può essere considerato meno importante di un big match: gli obiettivi sono diversi, ma la posta in palio per chi lotta per sopravvivere non è meno rilevante rispetto a chi si gioca la serie A. La Strega, è opportuno ripeterlo, versa in questa condizione drammatica per demeriti propri, ma se poi gli avversari sono più di undici, allora le speranze di tentare l'impresa si riducono drasticamente, a scapito di un intero territorio che desidera restare in serie B con tutte le proprie forze.