Il 14 gennaio sarà un anno esatto dalla firma di Francesco Forte con il Benevento Calcio. Dodici mesi in cui l'attaccante giallorosso ha vissuto una metamorfosi rilevante, passando da titolare inamovibile a possibile partente. Ma cosa è successo?
Il "primo" Forte, un valore aggiunto per il Benevento. E quelle avances del Parma...
L'operazione Forte è stata figlia del caso Lapadula. I mal di pancia del peruviano spinsero la società a ingaggiare un elemento di livello per la categoria, impreziosito dalle esperienze con Juve Stabia (17 reti) e Venezia (15 marcature che trascinarono la squadra alla promozione), tra l’altro i lagunari se ne privarono a malincuore. Nonostante l'ombra "ingombrante" di Lapadula, Forte si rivelò un valore aggiunto nel girone di ritorno della scorsa stagione. Il suo modo di giocare era caratterizzato da una evidente cattiveria agonistica, da una grande voglia di pressare gli avversari e di andarsi a prendere il pallone per poi far ripartire l'azione. La ciliegina sulla torta sono stati i sette gol messi a segno, con il ritmo rallentato dall'infortunio che gli ha condizionato il finale di stagione, lasciando la palma al rientrante Lapadula. Un rendimento importante, tant'è che il Benevento si è trovato a rifiutare le avances di diverse società, tra cui il Parma che aveva mostrato un concreto interesse per il cartellino di Forte.
Il "secondo" Forte, rendimento al di sotto delle aspettative
Ma nel girone d'andata dell'attuale stagione, si è visto un Forte diverso. Positivo l'inizio di campionato con la bella doppietta al Frosinone, ma successivamente lo squalo si è sciolto. Per carità, ha pesato e non poco anche il rendimento generale dei giallorossi, che si è rivelato essere ben al di sotto delle aspettative. La stessa squadra ha fatto molta fatica, sia con Caserta che poi con Cannavaro, a mettere gli attaccanti nelle condizioni giuste di segnare. Oltre a questa puntualizzazione, Forte non si è confermato quell'attaccante possente, pericoloso e cinico della scorsa annata, tant'è che la media voti delle partite giocate dimostra quanto detto. Un rendimento che l'ha portato ai margini e come possibile partente, segnando una metamorfosi che rende scontenti in primis il calciatore, poi la società e i tifosi.