Luisi: "Benevento è nel mio cuore. La Strega potrà essere una mina vagante"

Il doppio ex di Modena - Benevento: "Legatissimo a entrambe le piazze. Spero in un pareggio"

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Benevento.  

Quando si parla di Carlo Luisi, vengono in mente gli anni dello Sporting, con il centrocampista pescarese che fu tra i protagonisti della promozione in C1 nel '99, per poi fornire un fondamentale contributo per la salvezza ottenuta nel 2002 al termine degli infuocati play out con la Nocerina. Adesso ricopre il ruolo di responsabile scouting del settore giovanile del Monza: «Ho avuto la fortuna di trovare una società solida e ambiziosa. Sto benissimo. Ci sono tutti i presupposti per fare bene. Un futuro da direttore sportivo? Perché no. Ho fatto il corso a Coverciano, è stato sempre il mio obiettivo. Il mondo del calcio non è facile. Quando giochi pensi solo ad allenarti, invece quando smetti si aprono tante porte e devi cercare di entrare da quella principale. Come detto, sono stato fortunato a cominciare questo percorso col Monza». 

Quando Luisi vestiva la maglia giallorossa, cresceva nel vivaio sannita Raffaele Palladino, oggi allenatore del sodalizio lombardo: «Tra noi c'è sempre stato un buonissimo rapporto, anche perché prima di salire in prima squadra ha lavorato nel settore giovanile. E' un ragazzo che merita perché ha fame e voglia di migliorarsi. Ciò che sta dimostrando non è frutto del caso. Ne sentiremo parlare»

E ovviamente il focus della chiacchierata con Luisi è incentrato sul Benevento e sul match che vedrà contrapposta la Strega al Modena, due piazze molto care all'ex centrocampista: «Per me diventa molto difficile parlare quando si affrontano due squadre a cui tengo molto. Il Benevento mi ha fatto conoscere nel calcio professionistico, ma non solo: è una città che mi ha permesso di incontrare persone fantastiche, oltre ad avermi dato la possibilità di giocare con grandi calciatori. Starà sempre nel mio cuore. A Modena ho giocato tre anni e mezzo, anche lì ho bellissimi ricordi. Sono legato a entrambe. Di sicuro sarà una parita difficile tra due squadre esperte. Il Modena è reduce da una brutta sconfitta col Bari, mentre il Benevento in questo momento è in una buona condizione mentale. Saranno gli episodi a decidere la gara. Forse i miei amici tifosi non saranno d'accordo, ma non voglio sbilanciarmi: per motivi sentimentali opto per un pareggio».

Dopo una fase complicata della stagione, il Benevento è in ripresa grazie ai due successi ottenuti con Parma e Cittadella: «Sia chiaro - ha proseguito Luisi - quella del Benevento è una grossa società che punta sempre al massimo. Il campionato di serie B riserva sempre delle sorprese, non è affatto facile. La prima può perdere con l'ultima e viceversa. La Strega non ha cominciato benissimo, ma nelle ultime gare la vedo più compatta. Poi i risultati aiutano a migliorare tutto il resto. Quella di Benevento è una piazza calda e ambiziosa, se hai paura di giocare diventa tutto molto difficile. Di sicuro questa squadra ha tutte le carte in regola per riprendersi, anche perché la classifica è molto corta. Se dovesse entrare in zona play off, il Benevento sarebbe una mina vagante». 

Benevento e Modena hanno gli stessi punti, con i canarini che non hanno cominciato male il campionato: «Anche loro hanno una proprietà importante, questo ti permette di lavorare meglio. Il Modena è una neopromossa, ma è anche una squadra esperta: conoscono la categoria e coloro che l'hanno giocata poco sono riusciti a dimostrare che possono starci. Poi le matricole sono molto pericolose perché sulla carta non hanno nulla da perdere. Il Modena sa il fatto suo ed è allenata da un tecnico molto esperto come Tesser». 

E sulla panchina giallorossa c'è un tecnico alla prima esperienza in Italia come Cannavaro: «Al di là di questo aspetto, parliamo di un allenatore che ha carisma e personalità. Sicuramente si è aggiornato molto, soprattutto nell'anno in cui è rimasto senza squadra. Sta dimostrando buone cose, poi ha grande personalità. Mi dà l'idea di trasmettere tanto ai calciatori soprattutto a livello psicologico. Credo che il presidente Vigorito ci abbia visto giusto a scegliere Cannavaro»