(f.s.) L’imprevedibilità del calcio. E’ quello a cui si aggrappa il Benevento che anche nella sfida contro il Bari parte sfavorito. Bisogna dire che le notizie che arrivano dall’infermeria giallorossa col possibile recupero di qualche titolare e la circostanza che i galletti non vincono da 3 turni (ultimo successo a Venezia l’8 ottobre: nel contesto c’è anche l’eliminazione dalla Coppa ad opera del Parma) hanno un po’ destabilizzato anche le agenzie di scommesse che si tengono estremamente prudenti: la vittoria dei giallorossi viene pagata 2.65 volte la posta, quella del Bari appena una linea in più, 2.75. Il pari viene dato a 3.10. Ma a prescindere dalle previsioni dei quotisti delle agenzie, quella col Bari è una partita difficilissima per il Benevento che si troverà di fronte una delle formazioni più fisiche dell’intera serie B.
Mignani, giusto per avvalorare questa tesi, ha sottolineato che “per fare risultato a Benevento ci vuole per forza un Bari di sostanza, come è successo a Cagliari o in altre trasferte. Bisogna opporsi con organizzazione e agonismo. Il mio pensiero è battagliare, con organizzazione e qualità”.
Nessuna novità per chi ha visto recentemente giocare i “galletti” imbottiti di giocatori di grande fisicità (Di Cesare, Vicari, Folorunsho, Cheddira, Scleider), ben amalgamati a elementi che sanno come gestire pallone e partita, dal regista ex frusinate Maiello, al trequartista argentino (ex Inter) Ruben Botta.
Il Benevento, dunque, avrà il compito di contrastare con efficacia la spinta agonista dei pugliesi e provare a non subire il ritmo che vogliono imporre gli avversari. Una volta di più il “tecomando” della squadra lo avrà tra le mani Pasquale Schiattarella (un ex per altro) che sarà chiamato a rallentare e accelerare quando l’inerzia della gara avrà bisogno di essere pilotata sapientemente. Potrebbe essere proprio questo il nodo della sfida col Benevento che dovrà essere bravo a non farsi imporre i ritmi dai pugliesi.