Benevento, Cannavaro: "La società ha rifiutato le mie dimissioni"

Le dichiarazioni del tecnico nel post gara di Como

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Benevento.  

Dichiarazioni importanti quelle di Cannavaro che nel post gara di Como ha comunicato di aver formulato le dimissioni da allenatore del Benevento alla società:

"Ho comunicato alla società e alla squadra le mie dimissioni. La società mi ha risposto che non le accetta, ma il mio era un atto dovuto nei suoi confronti. Ora devo analizzare questa partita. Abbiamo commesso errori che ci condizionano parecchio ed è un peccato perché anche oggi andiamo a casa con zero punti". 

"Credo che la squadra possa rialzarsi, per questo le dimissioni sono un atto dovuto nei confronti della società. Non mi interessa gli infortunati, devo lavorare su ciò che ho. Se non sono riuscito a far capire la differenza tra giocare a calcio e vincere le partite, vuol dire che le responsabilità sono mie e ci metto la faccia". 

"Nel secondo tempo abbiamo dimostrato che non si tratta di condizione fisica. Non siamo riusciti a ribaltarla. Quando ci sono questi momenti la prima cosa da fare è essere semplici. Ho cercato di farglielo capire e di lavorare sotto questo punto di vista, ma facciamo fatica. Devo lavorare su chi ho adesso. Il rammarico è sempre lo stesso: andiamo a casa senza che nessuno ci mette sotto, ma non facciamo punti". 

"Dispiace per l'errore di Leverbe, gli ha condizionato la partita. Era in confusione. L'ho messo centrale perché pensavo potesse correre di meno e non come braccetto a destra. Penso che un difensore debba essere concentrato. Questo facciamo fatica a mantenerlo". 

"Non mi aspettavo queste difficoltà ma ci sono e vanno superate con il lavoro e con l'attenzione. Dobbiamo rispettare la nostra società e i nostri tifosi a cui non riusciamo a dare la soddisfazione che meritano. Non voglio dare alibi ai calciatori, ma solo insieme possiamo uscire fuori da questo momento difficile". 

"Ciano? Penso sia un problema al ginocchio. Dobbiamo cercare di recuperare qualcuno il prima possibile". 

"Il ritiro? Non ci credo, ma ci andiamo. E' un ritrovarsi, sono atti dovuti nei confronti di chi ci permette di fare questo lavoro che è fantastico".