(f.s.) Due sconfitte di fila per arrivare alla prima sosta del campionato col cuore in gola. Ascoli e Benevento si ritrovano accomunate da un unico sentimento alla ripresa delle ostilità: riscattarsi da quelle due partite che ne hanno in qualche modo cambiato il destino. I marchigiani solo per un pelo hanno evitato l’esonero del loro tecnico, l’ex Christian Bucchi. La Strega, si sa, ha invece chiuso un capitolo per aprirne un altro, con la speranza di poter cambiare la sostanza della storia.
Pare che Bucchi, dopo le ultime due deludenti prestazioni del Picchio, sia deciso a mutare assetto di gioco e passare dal suo 4-3-3 ad un 3-5-2 più solido, con due punte in avanti, recuperando l’esperto Dionisi, lasciato un po’ a bagnomaria in questi ultimi tempi e affiancandolo a Gondo, partito a razzo, ma poi subito tornato ai suoi abituali standard di segnature.
Fabio Cannavaro che bagnerà il suo debutto in giallorosso al Vigorito deve invece ancora sciogliere gli ultimi dubbi. Non sarà 4-3-3, il suo mantra, ma probabilmente dovrà ripartire dal 3-5-2 di Caserta più per necessità che per reale convinzione.
Negli ultimi due giorni ha potuto finalmente riavere in organico i due difensori che erano impegnati nella Nations League, Kamil Glik e Frederic Veselj. Ora, al netto di ultimi infortuni e vecchi problemi, avrà certamente le idee più chiare sul materiale che ha a disposizione.
In questi giorni l’ex campione del mondo ha lavorato soprattutto sull’atteggiamento della sua squadra. Non potendo ancora intervenire dal punto di vista tattico, quella di dare una scossa al carattere dei suoi è parsa la cosa più ovvia da fare. D’altro canto in B si vince spesso grazie all’aggressività, alla determinazione che ciascuna squadra sa gettare nella mischia. Il resto, è ovvio, lo fa la cifra tecnica e certo non si può dire che quella manchi alla strega. Se non vi saranno sorprese è possibile che le due squadre saranno schierate praticamente a specchio, vale a dire con lo stesso assetto tattico. Ecco perché a quel punto sarebbe (e sarà..) decisiva l’interpretazione della partita da parte dei vari giocatori. Così, blindata la difesa, il compito più importante graverà sulle spalle di Pasquale Schiattarella, che non solo è il punto di riferimento tattico del nuovo allenatore, ma anche il giocatore di maggiore carisma della truppa giallorossa. L’altro punto fermo dovrebbe essere Francesco Forte, centravanti di grande fisicità, intorno al quale dovrebbe trovare spazio una seconda punta che abbia caratteristiche diverse dal romano: quindi Ciano o Farias, o magari tutti e due in un’eventuale staffetta.