Il fragore della presentazione adesso lascia il posto al silenzio. Quello del lavoro. Lo sa bene Fabio Cannavaro che già si è adoperato per presentarsi al match con l'Ascoli nelle migliori condizioni. Il nuovo tecnico avrà a disposizione poco più di una settimana per cominciare a inculcare i propri dettami alla squadra: il tempo è poco, ma le idee sono già abbastanza chiare. In Italia il Cannavaro allenatore è quasi sconosciuto, quindi c'è tanta curiosità per vedere da vicino all'opera il suo Benevento. Qualche informazione il tecnico l'ha già fornita a palazzo Paolo V: «ero un difensore, ma non mi piace arroccarmi dietro. Voglio che la mia squadra sia offensiva», così come «voglio far divertire la gente che ci segue. Questo è importante». Ludendo docere dicevano i latini, ovvero «insegnare divertendo», un diktat rivelato dallo stesso Vigorito in merito all'aneddoto delle pallonate alla squadra sconfitta al termine della partitella in famiglia. Una scena che avrà strappato più di un sorriso. Ma è lo spettacolo ciò a cui mira l'ex campione del Mondo, raggiungibile attraverso un atteggiamento arrembante, sbarazzino e offensivo, pronto ad affrontare le avversarie con la stessa cattiveria agonistica che ha caratterizzato il Cannavaro calciatore.
Al di là del grande nome che ha fatto smuovere le penne di tutto il mondo, Cannavaro vuole prendersi il Benevento con umiltà e voglia di fare, dopo aver ottenuto le giuste rassicurazioni sulla progettualità della società. È questo quanto emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione che ha mostrato un allenatore sereno e consapevole dei propri mezzi, favoriti anche dall'ottimo staff tecnico presente al suo fianco.
Cannavaro potrà dare tanto al Benevento in termine di crescita della mentalità generale, così come il Benevento potrà dare molto a Cannavaro in questa sua prima esperienza italiana. In giallorosso muoverà i primi passi nell'intricato meccanismo della serie B, categoria che non ha mai conosciuto nella straordinaria carriera da calciatore. Ritroverà vecchi amici come Buffon, Grosso e Inzaghi, a conferma di come questo torneo sia sempre più interessante per la presenza di grandi nomi, ottime squadre e un equilibrio impressionante. Il nuovo allenatore del Benevento vuole mostrare e confermare le proprie qualità anche a «casa», dando uno smacco a coloro che non aspettano altro che un passo falso per salire sul carro dei detrattori. Il tempo, in tal senso, sarà galantuomo.
Ma adesso i discorsi e la retorica sono finiti. La palla passa al campo, una entità astratta la cui parola pesa come un macigno sul destino di tutte le società.