Allenamento a porte aperte: in crescita tutti i "nuovi"

Prima incoraggiante seduta di Schiattarella e Leverbe. La Gumina entusiasma in attacco

allenamento a porte aperte in crescita tutti i nuovi
Benevento.  

(fras) Benevento, “all in”. Nel giorno del suo 93° compleanno (bello lo striscione d'auguri della Curva: “93... e non mi stanco mai di te”) i giocatori della rosa hanno tutti timbrato il cartellino all'Antistadio per l'allenamento aperto al pubblico. Unico assente giustificato l'infortunato Mattia Viviani. Così i tifosi, accorsi un po' più numerosi delle ultime volte, hanno potuto toccare con mano lo stato di forma degli ultimi arrivati, Schiattarella e Leverbe su tutti, ovvero gli unici rimasti fuori dai giochi sabato contro il Venezia.

Per lo più si è trattato di piacevoli sorprese. Proprio a cominciare da Pasquale Schiattarella che ha fatto una preparazione “a secco” con il Parma (ovvero senza esercitazioni col pallone), ma che ha mostrato (ve n'era bisogno...?) che non ha affatto dimenticato come si dettano i ritmi di gioco a centrocampo e come si servono alla perfezione i compagni. Un episodio per tutti: palla conquistata nello stretto e lanciata in verticale ad Acampora che da una decina di metri ha messo nell'angolino. Semplicità e pragmatismo, l'essenza del gioco del calcio.

Ma gli occhi avidi dei tifosi erano concentati su tutti gli ultimi arrivati: da Simy, applaudito ad ogni gol, anche quello più facile, a Ciano, che mostra una buona condizione fisica, dal polacco Kubica, che deve ancora liberarsi del passaggio ad un altro mondo calcistico (appare ancora un po' fastornato), all'ultimo arrivato Leverbe, paticamente al suo primo allenamento con la sua nuova squadra. Nelle varie esercitazioni richieste dall'allenatore anche un paio di prodezze di Nino La Gumina, che sembra l'attaccante più in palla. Paticolamente bello un gol siglato da fuori area che si è infilato alla destra di Manfredini vanamente proteso in tuffo. Si è allenato anche Gaetano Letizia, che però ha saltato la partitina finale per non rischiare la spalla dolente, al pari di Schiattarella che ha aggiunto dopo le esercitazioni col pallone un'altra energica razione di lavoro atletico.

Il gruppo è parso dell'umore giusto: gioioso l'applauso finale rivolto al pubblico e ovvimente ricambiato con lo stesso affetto.