(fras) L'impresa più inattesa. Dopo la sconfitta col Cosenza erano davvero in pochi a scommettere su un risutato positivo dei giallorossi a Marassi. Invece il Benevento ha scoperto di avere virtù nascoste e per una sera ha fatto il... Cosenza. Avevamo detto che questa squadra non fosse capace di difendersi, invece è bastato un rimodellamento della fase difensiva per far capire che nulla è impossibile. Difesa a tre, rinuncia ai meccanismi un po' complicati della costruzione dal basso (centrali di difesa che si allargano sulle fasce, esterni che si alzano fino a centrocampo, ecc) e tanto sacrificio. Nella partita contro la squadra favorita numero uno alla vittoria finale, hanno giocato un'ottima partita i due cosiddetti “braccetti” della difesa a tre, il giovane Capellini e Federico Barba. In mezzo Glik ha semplicemente fatto... Glik. Ovvero quello che novanta volte su cento ha fatto in carriera e fa nella sua nazionale.
Aver resistito agli attacchi del Genoa dimostra che la cosa più difficile per tutti, in questo campionato (e anche in altri), è costruire il gioco per la vittoria e che quando ci si difende con ordine e logica nessun risultato può essere precluso. Il Cosenza in questo ha fatto scuola. Quando ci si difende così stretti dietro non sempre servono difensori da serie A (quantunque l'abilità sia un fattore non certo di poco conto), basta applicazione e senso del sacrificio. Il Benevento ne ha messo tanto dell'una e dell'altro. Si sono sacrificati i centrocampisti che hanno pressato dappertutto, i due “quinti” che hanno tamponato ogni iniziativa sulle corsie (un po' in affanno solo Masciangelo) e persino i due attaccanti che sono stati i primi difensori della squadra giallorossa. Peccato solo non aver capitalizzato quel paio di opportunità avute in attacco (soprattutto La Gumina ha avuto sul piede la palla dell'1 a 0), altrimenti la squadra giallorossa avrebbe perpretato il delitto perfetto.
La Strega ha dunque scoperto una strada inesplorata finora (la difesa a tre era stata fatta solo in poche circostanze e nel finale di qualche partita), dimostrando che bisogna essere sempre pronti al cambiamento quando serve. Anche la scelta di non fare tutti i cambi che il regolamento concede ha pagato. Se non si ha una panchina pronta e duttile conviene tenere in campo quelli che stanno giocando (bene), evitando di abbassare tanto il livello tecnico generale. Era quello che forse sarebbe stato utile anche col Cosenza. Ma quella partita è ormai storia vecchia. Questa di Marassi regala il primo punto stagionale alla Strega, con un futuro però tutto da scrivere.