Almeno sul piano psicologico un passo avanti s'è fatto. E' indubbio che la seduta a porte aperte all'Imbriani abbia contribuito a dispensare un po' di sentimenti positivi nella squadra e nell'ambiente. Per un'ora tifosi e giocatori hanno respirato la stessa aria e il confronto finale, schietto e sincero, non può che aver reso gli animi di tutti più leggeri e al tempo stesso maggiormente determinati per andare a cogliere un risultato che, in verità, sul piano tecnico appare ancora molto complicato.
Resta infatti da capire ora come reagirà la squadra dal punto di vista fisico e sotto l'aspetto più puramente tecnico-tattico. Molti hanno commentato favorevolmente anche le esercitazioni offensive messe in atto dai giallorossi nell'allenamento di mercoledì. Belle trame, buone conclusioni. Ma da quel punto di vista non c'erano soverchi dubbi: il Benevento sul piano tecnico è squadra di ottima caratura, anche se una cosa è esercitarsi senza un avversario che ne ostacoli le manovre, un'altra è trovarsi di fronte una squadra come l'Ascoli, che arriva a questi play off in una condizione atletica invidiabile e che non ha nulla da imparare da alcuno in quanto ad aggressività. In partita tutto sarà diverso, ma la base tecnica del gruppo giallorosso, questo è scontato, è più che buona.
Più che sul carattere, dunque, ci sofferemeremmo sulle caratteristiche dei calciatori giallorossi, che non hanno nel loro “dna” quell'aggressività che è il pane quotidiano in serie B. Caserta qualche tempo fa (dopo la sconfitta di Alessandria, per la precisione) fu abbastanza chiaro nel sottolineare che prima di dar fondo alle sbandierate qualità tecniche bisogna almeno “pareggiare” l'aggressività degli avversari. Ecco il nodo della sfida con l'Ascoli. Un dato statistico dell'ultima patita contro la Spal deve far riflettere: il Benevento subì la prima ammonizione (Viviani) al 91' dopo tre cartellini gialli per la Spal. A volte essere fallosi non corrisponde ad essere aggressivi, ma spesso è così.
Ad Ascoli servirà la giusta dose di combattività, altrimenti non si andrà da nessuna parte. Anche se la caratteristica non fa molto parte del proprio bagaglio temperamentale, bisogna sforzarsi di essere impetuosi al punto giusto. Per una partita si può.