I PIU'...
Una partita difficile, di sofferenza, con un deficit evidente di energie. Serviva un elemento fresco, nella mente e nel fisico, come Mattia Viviani per cambiare gli scenari della sfida col Vicenza. Un voto alto (7) e la palma del migliore non glieli toglie nessuno. E' pronto per giocare dall'inizio, soprattutto dopo il cartellino giallo di Calò (6,5) che era diffidato e salterà la sfida del San Vito Marulla. Voto alto, ma non altisimo come siamo abituati a vedere, anche per Genny Acampora (7). Perchè nonostante un primo tempo col freno a mano tirato, mette sul “notes” un palo, l'azione ubriacante del gol di Viviani e il quasi gol nei secondi finali. Scusate se è poco. Bravo anche Elia (6,5), che cresce di partita in partita ed è una spina costante nelle difese avversarie sulla fascia destra. Un voto alto, per finire, anche a mister Caserta. Che ammette che la sua squadra è stata meno brillante delle ultime partite, ma se ne assume tutte le responsabilità. “Ho dato io gli imput sbagliati”. Spalle larghe e uno scudo gigante per difendere i suoi ragazzi, che si butteranno sempre nel fuoco per lui.
Un voto bello anche ad Emanuele Padella, che gioca con la sua solita determinazione, perde con dignità e esce dal campo salutando i suoi ex tifosi che lo hanno sostenuto per tanti anni. Alla fine anche il dono della maglietta ad uno sportivo della tribuna. Un immortale, senza alcun dubbio.
… E I MENO
In una partita vinta è sempre difficile scovare chi ha reso di meno. Non è stata una partita facile per Alessandro Vogliacco, stranamente impacciato in più di un intervento. Capita. L'avversario da tenere a bada era uno difficile, quel Diaw che ha velocità e tecnica. In ombra anche Riccardino Improta. Ma lui avrebbe bisogno di una settimana in una SPA, per ritemprare quel fisico che sta costringendo al sacrificio con encomiabile sforzo. Un passaggio a vuoto anche per Francesco Forte, ma anche lui aveva qualche problemino fisico e dopo 7 gol in 14 partite, ci sta che possa fermarsi per un giro.
La palma del peggiore, in ogni caso, non può che andare ad un giocatore della squadra avversaria, quel Riccardo Meggiorini, 37 anni, 261 partite in serie A, da cui mai ti aspetti che perda la testa in una maniera così sguaiata con l'arbitro. Un momento di follia propro da chi dovrebbe essere portatore sano di saggezza. Il Benevento, sentitamente, ringrazia.