Dalla polvere all'altare, parafrasando Manzoni, c'è un filo rosso che lega le retine dei canestri partenopei e sanniti. Ha il nome e il cognome di Salvatore Parrillo, l'unica buona notizia lasciata in eredità dall'ennesimo fallimentare crac del basket a Napoli. Il figlio di coach Adolfo, classe' 92, rimasto svincolato, così come tutti gli atleti del roster allenato da Giampaolo Di Lorenzo, approda direttamente nell'olimpo del basket tricolore.
La guardia di Airola strappa un contratto fino al termine della stagione con la Grissin Bon Reggio Emilia di Max Menetti, vice-campione d'Italia e attualmente seconda forza del campionato dietro l'Emporio Armani Milano. “E' un ragazzo positivo e un serio professionista – dice di lui il gm emiliano Frosini – ci darà una mano nel finale di stagione e soprattutto negli allenamenti per non sovraccaricare i ragazzi delle giovanili”. La società tenterà di tesserarlo in tempo utile per mandarlo a referto nella prossima gara di campionato, dove Parrillo incrocerebbe subito il suo passato al palaMaggiò: quella Juvecaserta con cui, dopo la trafila delle giovanili, da Airola alla Reggia, passando per Maddaloni, arrivò ad esordire in serie A nella stagione 2008/2009, mentre in quella successiva siglò dalla lunetta il suo primo e unico punto – finora – in massima serie.
Tra quell'esperienza in bianconero e il possibile ritorno da avversario, tanta gavetta tra serie A dilettanti e Legadue, e un europeo in azzurro con la Nazionale Under 20.
Carus