Roma, città magica che strizza l’occhio al Sannio e in particolare ai suoi atleti. Dalla “maestà del Colosseo” alla “santità del cupolone” passando per il Circo Massimo, il Foro Italico e le Terme di Caracalla. Scenari incredibili che potrebbero essere scelti per ospitare i giochi olimpici nel 2024, ma che intanto hanno mandato alle Olimpiadi Teo Caporaso. Il marciatore beneventano è il primo uomo della storia dello sport sannita a qualificarsi ai giochi. Due donne erano già riuscite nell’impresa: Luisa Striani che gareggiò con la staffetta 4x200 a Sidney 2000, e soprattutto Stefania Pirozzi che a Londra 2012 riuscì a qualificarsi in una gara individuale, i 400 misti. C’è un particolare che lega l’impresa della campionessa di Apollosa e quella di Caporaso: ed è proprio Roma. La Pirozzi sfruttò la magia del Foto Italico in un caldo giorno di giugno dove il suo sorriso dominò la scena. Teo si è regalato un fantastico viaggio dall’Arco di Costantino allo Stadio delle Terme di Caracalla. Attualmente proprio il marciatore è l’unico sannita qualificato per Rio, mentre la nuotatrice proverà a raggiungerlo già in occasione degli Europei di Londra. Nel caso in cui non riuscirà a strappare il pass in quell’occasione, potrà giocarsi ancora la carta del Trofeo Sette Colli proprio a Roma. E la capitale potrebbe anche essere il trampolino di lancio per un altro sannita: Stefano Tremigliozzi. Il 2 giugno allo stadio Olimpico c’è il Golden Gala, tappa della Diamond League, dove dopo circa 6 anni torna la specialità del salto in lungo, ma Stefano deve ancora saltare lontano per strappare una convocazione per quella gara.
Dalla Pirozzi a Caporaso, imprese olimpiche con un legame
Stefania nel 2012 e Teo nel 2016, entrambi hanno strappato il pass olimpico nella magica Roma
Benevento.