Il Dojo 7 Lame è stato impegnato a Koper in Slovenia con i suoi atleti al campionato mondiale UWK di karate per le categorie Cadets, con gli atleti Pierangelo Polvere e Marco Ricci (San Marco dei Cavoti). Il campionato mondiale UWK è stato considerato un evento storico in quanto più federazioni per la prima volta si sono riunite dando vita a questo grande evento sportivo.
Il primo giorno si sono tenute le competizioni a squadre sia specialità sanbon che rotation. La compagine era composta da Polvere Pierangelo, Michele Ricci (della Dojo 7 Lame) e Giovanni Minotti (della SKC Campobasso).
Sia nella sambon che nella rotation non sono arrivati i risultati sperati ma i ragazzi si sono comportati bene mantenendo la calma e la concentrazione, dimostrando una grande maturità nel gestire la tensione e facendo punti importanti ad avversari decisamente più esperti di loro. Durante il pomeriggio della stessa giornata si è tenuta la cerimonia di apertura dove hanno sfilato gli atleti di tutte le nazioni regalando uno spettacolo favoloso per chi ha assistito.
Il giorno successivo si sono tenute le competizioni individuali con Marco Ricci, Pierangelo Polvere. Marco Ricci (categoria cadets -70kg) ha superato brillantemente la prima fase di gara battendo 6 a 1 il suo avversario dimostrando la lucidità mentale del giorno precedente, purtroppo al secondo incontro ha trovato un avversario nettamente più forte di lui ma nonostante questo gli ha tenuto testa fino alla fine, un ottimo 5° posto per Marco Ricci.
Pierangelo Polvere (categoria cadets -80kg) superata la prima fase ha ceduto ad un avversario alla sua portata, sintomo che nonostante tutto bisogna lavorare ancora duramente ma la strada sembra essere quella giusta, 5° posto per Pierangelo. Gli atleti 7 Lame Ricci e Polvere hanno dichiarato: “Anche se si sperava in risultati migliori, la gara è stata altamente formativa perché anche nelle sconfitte si impara qualcosa, si impara dai propri errori e a capire in punti in cui bisogna migliorare, si impara a conoscersi meglio e a superare le proprie paure, è anche vero che si va a combattere con la speranza di vincere ma bisogna ammettere che questa è stata una sconfitta dolce perché abbiamo dato il massimo ogni volta mostrando il nostro valore sia sul tatami che fuori, conquistando il rispetto di tutti e soprattutto conquistando il rispetto di noi stessi”.