Paralimpiadi, scherma: la Pasquino è tornata a casa

La campionessa ha raccontato la sua avventura tra gioie, rimpianti e ringraziamenti.

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Benevento.  

E’ tornata dal Giappone con un pizzico di amaro in bocca. Quel ko nei quarti di finale nella prova di sciabola è impossibile da mettere da parte. Rossana Pasquino ha mancato l’accesso alle semifinali per una sola stoccata. Nel modo che fa più male. Ma lo sport è così e la Professoressa lo sa molto bene. Sui suoi canali social ha raccontato la sua esperienza tra ringraziamenti e voglia di riscatto.  

“Tornata a casa. Mille emozioni, mille pianti, mille abbracci e tanta voglia di risalire ancora in pedana… se solo quel riscatto fosse possibile, ora. Torniamo con un oro di Bebe, la cui grinta e caparbietà sono di stimolo per tutti, sei una piccola grande roccia. E con un argento di Lori, Andreea e Bebe, meritato fino all’ultima stoccata. Sono una forza, insieme. E siamo una bellissima squadra, tutti. Avrei voluto fare di più, avere più lucidità e far diventare quel sogno una piccolissima realtà. Ma le gare durano una manciata di secondi, e questo è. 

Certamente una esperienza immensa, impensabile solo 3 anni fa… Grazie a tutta la squadra, alla Federazione Italiana Scherma, a Leon Paul Italy. E grazie al dietro le quinte, a Dino Meglio per la vocina di sottofondo, a Carmine Carpenito per essere stato il primo sognatore, a Francesco Malena per avermi ‘ricostruito’… Non so cosa mi riserverà il futuro, e non ho programmi…nel frattempo ho aggiunto un altro piccolo ed emozionante pezzo al mio puzzle. Ora si torna a lavoro, ai miei studenti, alla mia famiglia… e alle mie palestre! Grazie a tutti per il sostegno di questi giorni!”.  

Un grazie che lo sport sannita dovrà dire a gran voce a Rossana Pasquino nei prossimi mesi e anni. E’ stata la prima a qualificarsi per una Paralimpiade ed è una risorsa enorme che va valorizzata. Rossana è una ragazza che ha fatto grandissime cose sia in pedana che fuori. Ha saputo convivere con la sua disabilità superando tutti gli ostacoli che ha trovato nella vita. Ha fatto un piccolo grande lavoro che andrebbe raccontato nelle scuole. La speranza è che le istituzioni si ricordino di lei nei prossimi mesi per farla conoscere a tanti ragazzi che hanno bisogno di esempi positivi nello sport e nella vita.