Non era scontato esserci. La qualificazione è stata dura. Inseguita per cinque anni superando tanti ostacoli. Alla fine Teo Caporaso ce l’ha fatta. Ha raggiunto l’obiettivo più importante della sua carriera. Dopo Rio de Janeiro la partecipazione a Tokyo 2020. La seconda Olimpiade consecutiva, quella della riconferma, sempre più complicato di un semplice exploit. Il sannita è pronto. Il conto alla rovescia è già iniziato. Questa sera alle 22:30 orario italiano sarà in strada sull’anello del Sapporo Odori Park per disputare la sua seconda 50 km Olimpica. Per altro sarà l’ultima e questo lo consegnerà insieme agli altri atleti alla storia. A Parigi 2024 questa specialità non ci sarà. Troppo lunga. Troppa dura. Forse poco televisiva. Ecco le ragioni. Un pezzo di storia dei Giochi Olimpici e dell’atletica leggera cancellato con troppa superficialità. Un peccato.
Quella giapponese sarà una gara ad eliminazione. Una delle più cruente della storia delle Olimpiadi. Le condizioni sono al limite. Si parte alle 5:30 orario giapponese proprio per evitare il grande caldo e l’umidità che hanno fino ad ora condizionato alcune gare. Basta pensare al nuoto di fondo con l’acqua con una temperatura intorno ai 30 gradi.
La 50 km di marcia potrebbe esplodere in ogni momento e regalare grosse sorprese. Caporaso, atleta tutto d’un pezzo, potrebbe approfittarne. L’Ingegnere beneventano ha sempre adottato una tattica di gara con partenze molto controllate e una rimonta finale che spesso gli ha permesso di raccogliere, nel vero senso della parola, gli avversari per strada negli ultimi km.
L’ultimo esempio ai Campionati Italiani di Ostia a gennaio, quando nel finale è andato a prendersi il suo primo titolo tricolore. Il portacolori dell’Aeronautica Militare, ragazzo e atleta di estrema intelligenza, andrà a caccia di un crono sotto le quattro ore. Non sarà facile in una gara dove i big proveranno fin dall’inizio a tenere alti i ritmi nonostante le condizioni. Un posto tra i venti può essere un primo obiettivo. Con lui saranno in gara anche altri due azzurri come il quotato Marco De Luca, alla sua quarta partecipazione ai Giochi, e l’esordiente Andrea Agrusti.