Tokyo era una meta desiderata e inseguita per cinque lunghi anni. Il viaggio in Giappone è la classica ciliegina sulla torta. Stefania Pirozzi non trattiene l’emozione. La esterna con orgoglio, quello delle conquiste più belle. La condivide con i suoi tifosi, con la famiglia e gli amici. Con chi ha sempre creduto in lei, soprattutto nei momenti difficili dove i risultati non erano quelli sperati.
Parteciperà alla terza Olimpiade. Lo farà con la consapevolezza dell’atleta matura che lavora per dare il massimo. Gareggerà nella 4x200 stile libero di cui è una colonna. Toccherà a lei insieme a Federica Pellegrini dare coraggio e certezze alle più giovani Mascolo e Vetrano. L’obiettivo? La finale Olimpica che manca alla sua bella carriera. La sannita rivestirà un ruolo che le piace. Si inizia il 23 luglio quando il sacro fuoco di Olimpia illuminerà la scena, ma la squadra azzurra dovrebbe arrivare al villaggio qualche giorno prima. “La cerimonia? Spero di esserci, per me sarebbe la seconda dopo Rio de Janeiro”.
La squadra di nuoto partirà lunedì 12 e la portacolori delle Fiamme Oro e del Circolo Canottieri Napoli non vede l’ora di salire sull’aereo. “E’ una grande soddisfazione, fare tre Olimpiadi non è facile. La prima a Londra è stata una vera avventura, ero giovanissima e forse non mi rendevo nemmeno conto di quello che avevo conquistato. Stavo per entrare nei miei migliori anni della mia carriera. La seconda qualificazione è stata quella della riconferma ma anche la più turbolenta e sofferta”. Infatti nel 2015, dopo l’exploit nell’anno precedente con la vittoria dell’oro a Berlino nella 4x200, si è dovuta fermare per tanto tempo per colpa della mononucleosi.
“La terza Olimpiade era nel mio destino –sottolinea-. Da un lato ero tranquilla, ma un pizzico di sana preoccupazione c’era prima della gara del Sette Colli. Però l’ho gestita bene e il risultato mi ha resa felice. Penso che sia stata una qualificazione sudata e meritata”.
La Pirozzi aveva conquistato una buona fetta di qualificazione agli Europei, quando andando con regolarità sotto i due minuti, e facendo un ottimo lancio nella staffetta che ha vinto la medaglia di bronzo, aveva dato garanzie importanti in vista dei Giochi Olimpici.