Paolo Serino racconta il Giro d'Italia a San Giorgio

La grande passione di un uomo che è stato fondamentale per l'arrivo della corsa rosa

Benevento.  

Il Sannio attende il Giro d'Italia e lo fa con passione. Tutti gli amanti del pedale sono pronti a riversarsi sulle strade sannite e irpine per applaudire i «girini». La novantottesima edizione ha regalato una grande occasione alla città di Benevento che domenica 17 maggio ospiterà la partenza ma soprattutto a San Giorgio del Sannio che dopo 28 anni torna ad accogliere l'arrivo di una tappa della corsa ciclistica più importante della penisola italiana. Dietro a questa grande occasione c'è un uomo che, negli anni, con la sua passione, ha costruito importanti rapporti di amicizia con esponenti di spicco di RCS e della Gazzetta dello Sport. Si tratta di Paolo Serino, che in passato è stato anche consigliere regionale della federciclismo ma è meglio definirlo un grande amante delle corse ciclistiche.

«Cinquant'anni di ciclismo in cui ho avuto l'occasione di conoscere persone del calibro di Carmine Castellano – storico direttore del Giro d'Italia-. Volevamo far crescere il ciclismo in Campania -spiega Paolo Serino-, abbiamo lottato insieme per il bene di questo sport. Carmine in seguito si è trasferito a Milano. Torriani, direttore della corsa rosa dal '49 all'89, si appoggiava a lui per le tappe campane e soprattutto nella penisola sorrentina. Una volta a Milano entrò a pieno titolo alla Gazzetta dello sport. Nell'86, una domenica pomeriggio, Castellano mi telefonò e mi disse: «sto tracciando il Giro, ho una tappa lunga da Roccaraso a Bari, vorrei accorciarla e arrivare nelle tue zone. Mi piacerebbe San Giorgio, avete un bel viale». Mi sono dato subito da fare -racconta Serino-, chiamai il sindaco Romano, lui aveva paura e mi disse di rimandare all'anno successivo».

La grande passione di Serino e la grande possibilità che gli fu offerta dall'amico Castellano lo spinse a non fermarsi. «Sempre quel pomeriggio incontrai Mario Pepe, all'epoca assessore regionale, e lui mi disse «conferma subito». Chiamai immediatamente Castellano per confermare la tappa. Ospitammo arrivo e partenza».

Un premio, una grande occasione che fu sfruttata al meglio. «Nel 2000 Giuseppe Lamparelli mi espresse la volontà di portare il Giro d'Italia a Benevento. Non era facile, ci proposero di ospitare una tappa della Tirreno Adriatica -corsa a tappe di una settimana-. Quello fu un banco di prova, volevano capire se eravamo all'altezza della situazione. La tappa andò benissimo, disegnai gli ultimi 50 km da Calore a qui passando per Apice. Questo rafforzò molto i rapporti con Carmine Castellano che si fidava di me. In quell'occasione entrai in polemica con Mario Cipollini che si era lamentato del circuito cittadino pericoloso. Vinse Leoni che in un arrivo in leggera salita come «Corso Garibaldi» esaltava le sue caratteristiche. Risposi a Cipollini su «Tuttobici» dicendo che il campione toscano era come la volpe quando non arriva all'uva e dice che è acerba».

In seguito è giunto nuovamente il turno di lavorare per San Giorgio. «Ho sempre coltivato queste amicizie seguendo tante tappe del Giro o di altre corse. Nel 2009 col Velo Club Sangiorgese abbiamo inaugurato la scultura sul viale Spinelli per ricordare la tappa dell'87 a San Giorgio. Non pensavamo che la corsa rosa potesse ritornare, ma con Giorgio Nardone e Claudio Ricci abbiamo deciso di riprovarci. Mi misi subito in moto. Nel 2010 abbiamo chiesto la possibilità di riavere il Giro e nel 2012 ce l'abbiamo fatta. La mattina della partenza io e Ricci avevamo un incontro con Allocchio e Mauro Vegni, a loro abbiamo chiesto di ospitare l'arrivo di una nuova frazione. Il sindaco Ricci chiese la tappa per l'edizione del 2014. Non era facile, ma ogni volta che era possibile ricordavo all'organizzazione che a San Giorgio volevamo ospitare ancora la corsa rosa. Ho sempre tastato il polso nelle occasioni in cui andavo a seguire le gare, e puntualmente al rientro esponevo le mie sensazioni al sindaco».

«Nel 2014 stavano per concederci la tappa, eravamo vicini, ma ci sono state altre situazioni che ci hanno negato questa gioia. Abbiamo subito avuto rassicurazioni che nel 2015 sarebbe toccata a noi, ma nel 2014 sono stato al Giro d'Italia e alla Tirreno Adriatico per tenere calda la trattativa. A giugno 2014 Mauro Vegni mi ha chiamato e mi ha garantito l'arrivo del 2015. Chiamai Claudio Ricci per dargli la bella notizia. Vegni mi anticipò subito che avremmo ospitato il Giro d'Italia in una tappa domenicale e che la frazione sarebbe stata molto bella».

Un lungo racconto, cinquant'anni al servizio del ciclismo e domenica nel Sannio molti appassionati, tra cui anche Paolo Serino, potranno salutare i «girini», e sarà come al solito una grande emozione.

 

 

Michele Iacicco