Come sempre ricco di spunti e di idee il leader di Mezzogiorno Nazionale, Pasquale Viespoli è intervenuto in conferenza stampa per parlare, soprattutto, di referendum e di Isfol. Partendo dalla scomparsa della sede beneventana dell'Istituto Viespoli ha spiegato di non condividere per nulla l'approccio utilizzato dal sindaco Mastella: «Il problema di oggi non è rappresentato dalla vertenza lavorativa, ma dalla chiusura dell'Istituto. Fermo restando l'ovvia difesa che bisogna fare dei posti di lavoro non si può considerare ineluttabile la chiusura della sede Isfol di Benevento. Innanzitutto bisogna dire con forza che non è una scelta dettata dalla spending review: la sede è in comodato non oneroso, i dipendenti hanno un contratto fino al 2020, in base alla programmazione europea. E' praticamente a costo zero. E poi bisogna ragionare sull'utilità dell'Isfol per Benevento: ci sono praterie da percorrere per rilanciare la sfida dell'Isfol, se c'è una cabina di regia sui fondi europei, ad esempio, l'Isfol può fare comodo, sul Piu Europa l'Isfol potrebbe essere un miniera». Un approccio che secondo Viespoli sarebbe stato utilizzato dal solo Del Basso De Caro: «La sua è una linea che condivido, a differenza di altri che dovrebbero spiegare quale idea di città hanno, perché ancora non si è capito, e che dovrebbero comprendere che quella dell'Isfol è una vicenda di governo, non una vertenza...e quindi l'approccio fai da te, peraltro con un palese deficit di approfondimento non va bene».
L'ex sottosegretario si è poi soffermato sulla questione del referendum, annunciando il no, legato in particolare a un antimeridionalismo strisciante, o galoppante a seconda delle visioni, contenuto nella riforma: «Togliendo i riferimenti al sud si toglie un elemento fondativo della Repubblica. Verrebbe fuori un sistema disunitario, e in ogni caso sfugge un dato ovvio: una riforma dovrebbe riguardare una maggioranza di soggetti, in questo caso invece qualunque sarà il responso dell'urna si avrà un insuccesso, perché il paese uscirà spaccato. Il bicameralsimo che ne verrebbe fuori è pasticciato, e non è vero che i ritardi e i problemi di oggi sono legati al bicameralismo. Non si risparmia di certo poi eliminando il Cnel».
Infine Viespoli ha annunciato le prossime iniziative: «Il 24 novembre faremo a Palazzo Mosti una riflessione sulla città, perché ricorrono i 70 anni dall'elezione del primo consiglio comunale di Benevento. Ci saranno tre sindaci: Pietrantonio, Pepe e D'Alessandro e due presidenti del consiglio comunale: Camilleri e Consales, e poi ci saranno Anita Biondi, Del Basso De Caro. A Febbraio invece ci sarà un'iniziativa per ricordare i 70 anni della nascita del Msi a Benevento».
A cura di Crisvel