Quanto costerà al PD la candidatura di Mortaruolo alle prossime Regionali? Una prima parziale risposta al quesito è già arrivata dopo la direzione provinciale di domenica scorsa, ed investe frontalmente l’unità del Partito Democratico messa evidentemente alla prova. I riverberi e le ripercussioni dello strappo consumato nella direzione provinciale, chiusa alla stampa in corso d’opera, sicuramente non faranno mancare altri clamorosi sviluppi, proprio in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, dalle Regionali alle Comunali. Se poi si incrociano queste incertezze con i possibili flussi elettorali si capiscono tutte le ragioni della fibrillazione che in queste ore caratterizza il dibattito sul tema. Quando cinque anni fa in occasioni delle Regionali campane fu eletto Stefano Caldoro, pur nella sconfitta generale un quoziente pieno fu guadagnato dal PD: con oltre 34mila preferenze, un seggio tra quelli spettanti all’opposizione andò a premiare Umberto Del Basso De Caro. Gli altri due seggi spettanti al Sannio, invece, furono assegnati alle liste agganciate a Caldoro e consentirono l’elezione dei rappresentanti sanniti di PDL e dell’Udeur. E qui il primo elemento di fondamentale cambiamento rispetto alla tornata elettorale del 2010: stavolta i seggi che saranno assegnati saranno 2. Poi c’è lo scenario politico: dalle elezioni 2010 sono sicuramente cambiati i rapporti di forza tra le compagini in campo, tanti sono stati i riposizionamenti sui territori e, sicuramente determinante, ha fatto il proprio ingresso sul palcoscenico politico una forza come il Movimento 5 Stelle capace di collezionare nel Sannio oltre 36mila preferenze alle ultime elezioni Politiche. Va detto che anche alle ultime Regionali campeggiava il simbolo del Movimento con Roberto Fico candidato, scontato però il diverso peso raggiunto dal gruppo dopo la discesa in campo sul piano nazionale. Anche se è difficile pensare che la candidatura di un rappresentante grillino possa collezionare lo stesso risultato delle ultime Politiche, soprattutto in assenza del traino assicurato dal leader genovese, anche per le Regionali sarebbe poco credibile immaginare una totale sterilizzazione del consenso. A dir poco fondamentale, poi, capire anche quali potrebbero essere gli sviluppi di un tema accennato ancora dal sottosegretario Del Basso De Caro durante l’ultima direzione, e che rischierebbe di far deflagrare qualunque altra valutazione: resterà Enzo De Luca il candidato del PD? Sul sindaco di Salerno, vincitore delle Primarie a dispetto del gruppo dirigente del PD, pesano sempre gli effetti della legge Severino che ne impedirebbe l’eleggibilità. Fin qui lo scenario, che ha acquistato ulteriore effervescenza proprio dopo lo strappo consumato domenica pomeriggio a Torrecuso. Intanto, in queste ore si infittiscono a tutti i livelli i rapporti e le trame ‘diplomatiche’. Prossima scadenza, ora, l’assemblea provinciale a cui è stata demandata la ratifica definitiva.
Antonio Orafo