“Rispetto alla richiesta di discussione dell'opposizione sul problema mensa in Consiglio comunale, ci saremmo francamente aspettati di più.
Premesso che questa Amministrazione ha ereditato una procedura complessa, sostanzialmente improduttiva di effetti, e tutt'ora sub judice - gli esiti dovrebbero aversi non prima di dicembre - gli interventi dei colleghi di minoranza si sono basati unicamente su argomentazioni tecniche, peraltro confutate”.
Così una nota dei gruppi consiliari Lista Mastella – Noi Sanniti che prosegue: “Tuttavia, al di la dei complessi aspetti tecnici o giuridici, che comunque rientrano nell’ampio alveo dell’interesse generale, ciò che è mancato è il confronto "alto" sul problema mensa che a livello nazionale sta interessando i diversi livelli istituzionali in uno scontro tra i più tristi che si potevano immaginare: i bambini della mensa contro quelli del panino, quelli serviti contro quelli fai da te ed il conseguente rischio di discriminazione rispetto ai pasti che si introdurranno nelle classi.
In una questione dove non c’è nessun vincitore, ci sono le ragioni dei genitori, della scuola, dell'Ente, dei lavoratori e dei piccoli utenti, tutti i soggetti coinvolti devono definire ambiti di competenza e collaborare per trovare una soluzione.
E' pertanto necessario un intervento legislativo di carattere nazionale che colmi il vuoto normativo messo in evidenza dalle decisioni della magistratura. Non è un caso se il Presidente della commissione Istruzione dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) ha recentemente annunciato l’intenzione di formalizzare al Miur e al Ministero della Salute la richiesta di indicazioni sui comportamenti da assumere rispetto all'organizzazione del servizio mensa. Si tratta di aspetti così rilevanti - che ripetiamo stanno caratterizzando da mesi il dibattito nazionale- da far retrocedere qualunque osservazione in merito ad articoli e commi di una legge.
A prescindere dalla ditta erogatrice dei pasti e della loro bontà, dai criteri di aggiudicazione del servizio e del relativo prezzo, occorrerà fare i conti con la decisione di alcune famiglie e con la legittimazione offerta loro dal Giudice. Stabilire, dunque, quali siano le competenze e le responsabilità di ciascuno degli attori istituzionali coinvolti per organizzare al meglio l’attività di propria competenza, evitando di strumentalizzare questioni che non garantiscono alcun beneficio alla collettività, in particolare alla serenità delle famiglie”.