Intervistata da Giovanbattista Lanzilli per La Linea, che andrà in onda oggi su Ottochannel, subito dopo il tg delle 13 e 45, l’europarlamentare uscente,?Erminia Mazzoni ha toccato diversi temi caldi, dalle regionali, alla situazione del centrodestra. Da subito la Mazzoni ha escluso una sua candidatura alle regionali: «Allo stato non esiste, lo scenario è tutt’altro che appassionante». Uno scenario praticamente identico a cinque anni fa: «Da Caldoro contro De Luca, a Caldoro contro De Luca: è un fermo immagine preoccpante», e che ha visto, ancora una volta, inesorabilmente, le zone interne come orfane dell’interesse regionale: «Ancora una volta si è vista la netta separazione tra zona costiera e zona interna, Napoli fagocita tutto, le aree interne arrancano, in assenza di un progetto di sviluppo». Una bocciatura, nemmeno troppo velata, ai cinque anni di Caldoro: «Non sono soddisfatta. Si fanno annunci, slogan elettorali, ci vorrebbe uno schema di maggior trasparenza. Prendiamo ad esempio la sanità: si parla di grandissimi risultati, ma non ci sono conferme da Roma, le assunzioni non sono state sbloccate, qui nel Sannio in realtà si aggravano le condizioni di resa del servizio sanitario, e per capirlo basta ascoltare i cittadini». E anche per il centrosinistra il giudizio dell’europarlamentare uscente non è tenero: «Lo spettacolo che è stato offerto per le primarie è stato deprimente: uno strumento importante è stato bistrattato facendone un uso improprio.?C’è stato un grosso rumore mediatico che mi ha offesa: le primarie si sono fatte ovunque, anche dove c’erano polemiche e veleni, in Campania invece sono state rinviate continuamente, fino allo stremo. E questo rinvio ha portato a quel clima di sospetto che ormai quasi in maniera naturale viene riservato alla Campania.?Io credo che sia sempre negativo il tentativo di imporre le scelte da Roma». Ma è critica la Mazzoni anche verso l’atteggiamento attendista del centrodestra: «Dall’altro lato si è addirittura in attesa di conoscere le scelte di... Salvini. Giudico questo drammatico e mortificante». Uno scenario tutt’altro che propizio a scendere in campo: «Sarò direttamente protagonista, certo, ma come cittadina. Cercherò di portare voti a chi potrà dare ai cittadini una speranza addobbata da concretezza, provando a scegliere il migliore tra quelli che saranno in campo». Nulla di concreto, quindi, per il vociferato accordo con il movimento che fa capo al senatore Enzo D’Anna: «Condivido la sua posizione di autonomia nelle scelte, è bello il messaggio “non mi faccio condizionare da Roma”, ci vorrebbe ance in altri campi, ma in ogni caso non ho abbracciato nessun movimento particolare». Una scelta questa, che arriva dopo l’esperienza in Ncd, giudicata un errore: «Non voglio mettere accanto al mio volto un simbolo ulterioe, dopo aver rivisto la mia condizione rispetto a Ncd, non voglio commettere altri errori». Un errore così motivato: «Era nato come il partito degli onesti, della democrazia, del non c’0è altezza senza base...mi pare sia stato tutto tradito». Chiusura sulle amministrative e sul comune di Benevento: «Pepe? DDovrebbe presentare il bilancio, non si può gioire dei 17 milioni del fondo roatativo, perché vuol dire che c’è comunque una forma di indebitamento col governo centrale. E poi è evidente che la città non vive un periodo di benessere». Sull’opposizione: «Sono stata raggiunta da strali quando ho detto, proprio qui “noi dell’opposizione”, non voglio urtare suscettibilità...dico solo che anche loro dovrebbero raccontare in maniera più trasparente le loro attività». E sull’eventualità di una corsa come sindaco: «Qualcuno mi propone, ma non so se sarei adatta. Penserei per prima cosa ad azzerare tutto, e non credo che questa idea piacerebbe a molti»
di Cristiano Vella