Referendum, in Valle Caudina nasce il comitato per il No

L'obiettivo è diffondere informazioni sulla riforma costituzionale oggetto del prossimo referendum

"I cittadini devono essere informati sul merito della riforma e devono decidere in piena libertà di coscienza"

Montesarchio.  

A Montesarchio si è costituito il Comitato territoriale per il NO al referendum sulla riforma costituzionale previsto per il prossimo autunno. La presidenza è stata affidata al Prof. Antonio Colantuoni, al Dott. Giuseppe Orlando e al Dott. Filippo Finozzi. "Ai politici troppo timidi e preoccupati principalmente del gioco parlamentare - comunicano dal gruppo -  il Comitato vuole ricordare che sulla riforma costituzionale vi è una forte attenzione sociale. I cittadini devono essere informati sul merito della riforma e devono decidere in piena libertà di coscienza."

Proprio per questo il comitato si pone l’obiettivo di di diffondere informazioni sulla riforma costituzionale e della promozione di iniziative conoscitive al fine di annullare la riforma costituzionale proposta. Tutti i cittadini che intendano approfondire la conoscenza dei quesiti referendari o che intendano impegnarsi direttamente nella campagna elettorale sono invitati a partecipare alle attività del comitato. 

I motivi che hanno portato alla costituzione del Comitato per il NO sono molteplici: la Costituzione Italiana, nata all’indomani della caduta del Fascismo sulle radici politiche della Resistenza all’ oppressione fascista, fu costruita sui principi ineludibili di partecipazione democratica, di equanime rappresentanza politica, sull'equilibrio tra i poteri dello Stato democratico. Le variazioni introdotte dal Parlamento Italiano a colpi di maggioranza, a volte raccogliticcia, mettono in gioco la Democrazia Italiana, per il forte sbilanciamento a favore dell’Esecutivo, raccogliendosi tutto il potere nelle mani del Primo Ministro. All’Esecutivo forte si contrappone una debole rappresentanza del Legislativo (Camera dei Deputati), ove domina il Partito del Premier, con una valanga di prescelti dall’alto, senza il vaglio popolare personale. Al tempo stesso, il Senato della Repubblica, che doveva essere abolito, viene eletto dai Consigli Regionali e mantiene molte delle sue prerogative, creando in premessa seri problemi di interazione con la Camera dei Deputati. Il terzo braccio dello Stato, la Magistratura, è a rischio di controllo politico esteso e intenso.

gdn