Piu Europa, Pepe a De Minico: approfondisca la materia

«Se lega questo tema a quello dei debiti evidentemente è molto più che confuso: è impreparato»

Benevento.  

“Suggerisco ai componenti dell’attuale maggioranza a Palazzo Mosti di utilizzare alcuni giorni per approfondire un po’ meglio la conoscenza delle questioni e solo dopo alimentare un pubblico dibattito” Fausto Pepe interviene nuovamente sull’attività dell’attuale amministrazione comunale.

“Il Presidente De Minico” – domanda il consigliere Pepe – “sa come si programmano e gestiscono i finanziamenti provenienti da risorse europee? Se lega questo tema a quello dei debiti evidentemente è molto più che confuso: è impreparato. O entrambe le cose”.

“Gli interventi del PIU Europa, e tutto quanto necessario alla loro realizzazione, non gravano sul bilancio dell’Ente, sono risorse di finanza derivata” – spiega l’ex-sindaco – “provenienti interamente dalle Istituzioni comunitarie, che peraltro sono ottenibili mettendo in campo capacità di progettazione ed una visione di sviluppo della città valida ed “europea”. Con l’approvazione del suo Programma Integrato Urbano la città di Benevento, con la scorsa amministrazione ha fatto esattamente questo. Il protocollo originale che sottoscrivemmo con l’allora Governatore Bassolino assegnò alla nostra città un finanziamento di oltre 42 milioni di euro a cui si aggiunsero quote di premialità previste al conseguimento di alcuni obiettivi tra cui il raggiungimento del 35% della raccolta differenziata. Nel corso degli anni, poi, con la sottoscrizione di tre atti aggiuntivi a quello originale siamo arrivati a finanziare opere per un valore di oltre 80 milioni di euro”.

“Ed, ancora, De Minico forse ignora che anche l’assistenza tecnica alla rendicontazione dei programmi comunitari è non solo interamente pagata con risorse europee contenute nella dotazione finanziaria dei programmi ma che rappresenta anche un capitolo di spesa esclusivo. Con parole semplici: se il comune non si fosse servito del supporto di consulenti esterni all’Ente per alcune attività non avrebbe potuto spendere quei soldi in maniera diversa, ma li avrebbe dovuti restituire così come avviene per tutti i finanziamenti comunitari.
A tal proposito convocare addirittura una commissione d’inchiesta mi sembra un tantino esagerato quando basterebbe semplicemente leggere qualche pagina di un manuale”.

“Ad ogni modo, dato che i nomi dei consulenti “produttori di sperpero” il Presidente non li ha fatti, forse perché non ve ne sono, di seguito passo io all’elencazione dei nomi delle professionalità, tutte legittime e rese pubbliche, di cui il settore competente si è servito:
Dal 2009/2010: Arch. Mottola Giuseppe; Ing. Claudio Cardone; Arch. Angela Cantone; Arch. Francesco Covino; Arch. Rosa Altieri; Arch. Francesco Covino; Arch Saverio Parrella; Arch. Raimondo Consolante; Ing. Mario D’Anna; Ing. Mario D’Anna; Arch. Giuseppe Mottola; Arch Saverio Parrella; Avv. Russo Simona; Arch. Francesco Calandriello; SONTED srl; Arch. Melone Enrico

Nel 2015: Dott. Manuela Ianniello; Avv. Veronica D’Apolito; Dott. Vito Fusco; Dott. Annalibera Refuto; Antonio Corbo; Dott. Pasquale Sansone; Arch. Cosimo Damiano Schipani; Dott. Angela Tretola; TV7; SONTED srl; Dott. Sebastiano Mucerino; Avv. Domenico Antonio Parrotta; Dott. Manlio Marotti; Ing. Elena Maiorani; Dott. Anna Carla Bovio; Arch. Giuseppe Maio; Dott. Ciro De Cristofaro; Avv. Paola Coletta; Arch. Ciriello Annalisa; Dott. Fernando Boscaino; Arch. Vincenzo Carbone;

Attualmente al lavoro: Dott. Manuela Ianniello; Dott. Annalibera Refuto; Dott. Angela Tretola.


Nel corso di questi 7 anni il capitolo di spesa destinato alle consulenze esterne non è nemmeno stato utilizzato interamente, pertanto l’attuale amministrazione, qualora ritenesse necessario implementare la struttura dell’assistenza tecnica potrebbe farlo, mettendo in campo le sue capacità di programmazione, avendone la copertura finanziaria”.

“La vera sfida tra gli enti degli Stati Nazionali e le Istituzioni Europee” – conclude Fausto Pepe – “sta proprio nelle capacità, dei comuni e delle regioni, di saper interpretare l’essenza delle opportunità che l’Europa ci dà attraverso i diversi programmi, mettendola al servizio dei territori e delle loro specificità, sapendo ben progettare e programmare la spesa affinché i fondi non vengano restituiti ma vengano spesi bene, con coerenza e visione. Noi questa sfida l’abbiamo vinta, non perdendo mai un finanziamento ma acquisendo, con la nostra capacità progettuale e di spesa un credito che ad oggi è pari a 25 milioni. Adesso sta alla nuova amministrazione mettere in campo le sue capacità per programmarli e spenderli”.

 

Redazione Bn