“In un giudizio complessivo che riconosca con onestà che gli ultimi cinque anni sono stati in tutta Italia i peggiori dal secondo dopoguerra ad oggi, assumo su di me la responsabilità di aver fatto parte di una amministrazione comunale che ha prodotto, tra le altre cose: il riconoscimento Unesco, lo sviluppo del turismo, la raccolta differenziata, la Spina Verde al rione Libertà, l’arena dell’Arco del Sacramento, la Zona Franca Urbana per i commercianti del rione Ferrovia e del rione Libertà, l’auditorium di San Vittorino, il premio Strega, il Piccolo Teatro Libertà, lo scolmatore di via Napoli, la più grande bibliomediateca della Campania all’Addolorata, l’auditorium di via Salerno, la nuova Colonia Elioterapica.
Assumo su di me, tuttavia, anche la responsabilità di quanto non ha funzionato: il progetto di piazza Colonna, una gestione fallimentare della vicenda mensa, la sporcizia e il degrado di alcune zone della Città, l’incapacità di metter fine allo scempio di piazza Duomo.
Chiedo ai miei concittadini di avere la lucidità di mettere sui due piatti della bilancia i successi e gli insuccessi e di esprimere un giudizio oggettivo e veritiero di questa esperienza amministrativa. Che non ha prodotto solo negatività come invece vuol far credere Clemente Mastella, il quale, peraltro, da parte sua, deve ancora darci conto di quanto ha prodotto per il nostro territorio non in dieci ma in quarant’anni, e non come vicesindaco e assessore alla Cultura ma come deputato, due volte ministro, sottosegretario, vicepresidente della Camera, senatore, europarlamentare. Nessuno, poi, deve dimenticare che Mastella ha governato direttamente anche la Città di Benevento per quarant’anni, al netto degli anni della destra, attraverso sindaci da lui stesso scelti. Ivi compreso Fausto Pepe la cui azione amministrativa oggi sta così tanto disprezzando.
Io sono Raffaele Del Vecchio e non mi sono mai formato alla scuola di Mastella. Io sono portatore di un’altra storia e di altri valori. Anche da alleato non ho mai fatto parte del suo sistema. Un sistema che ha tenuto in ginocchio la nostra terra e che presuppone che il cittadino si senta suddito. Perché deve percepire il bisogno del re, della regina e della famiglia reale, deve sentire che il suo destino è legato a quello del suo santo protettore, senza il quale non può alzarsi e camminare sulle proprie gambe.
Le amministrazioni somigliano ai sindaci che le guidano. Ed io non sono mai stato sindaco di Benevento. Se i miei concittadini lo vorranno, io sarò il sindaco di una città definitivamente libera da Mastella, dal mastellismo e dalle incrostazioni di potere parassitario che si sono rinnovate per quarant’anni e che ora mi stanno avversando in maniera feroce.
Questa competizione elettorale è molto più di un semplice passaggio amministrativo. E’ la definitiva scelta tra Benevento e Mastella”.
Redazione Bn