Mastella: "Adesso liberiamo la città"

Il candidato sindaco: "Porte chiuse ad accordi" e a Viespoli: "Siglasse lui l'intesa con De Caro"

Benevento.  

“Liberazione” e “Risorgimento”. Clemente Mastella ricorre alla storia patria per descrivere le intenzioni future e la propria vicenda personale. L'ex Guardasigilli a scrutinio ancora caldo attacca il PD e lo sfidante Del Vecchio provando a metterlo subito alle corde. Rivendica il primato, a prescindere dallo scarto esiguo che lo separa dal vicesindaco uscente e parla di risultato “fantastico” o di “miracolo” con riferimento al risultato del primo turno. Aveva tutto da rischiare e da perdere l'ex europarlamentare, che scaccia i fantasmi che lo volevano sul viale del tramonto politico e ora sull'onda dell'entusiasmo invita i beneventani a puntare ancora su di lui, tra due settimane, come alternativa ad una classe dirigente che ha posto un'opprimente ipoteca sulla città: “La candidata del Movimento 5 Stelle apprezzabilmente ha fatto la sua campagna – riconosce Mastella – l'altro (Del Vecchio ndr) è dietro di me e nessuno poteva prefigurare questo scenario, dato che ha esercitato potere a tutto campo per dieci anni, in maniera ereditaria, considerato anche l'incarico di vicesindaco ricoperto dal padre”.

Raccoglie e rilancia la sfida al confronto pubblico lanciata da Del Vecchio, Mastella, il quale è convinto di diventare sindaco tra due settimane a scapito dell'esponente democrat: “Rispetto a cinque anni fa il candidato del centrosinistra ha perso il 50% dei consensi – afferma Mastella – se non fosse stato ostile alla città, la gente lo avrebbe votato al primo turno, e invece due terzi dell'elettorato ha virato su altre scelte”.

E, così come aveva annunciato all'inizio della campagna elettorale, Mastella fa la voce grossa e chiude le porte agli apparentamenti. “Rispetto per Ucci e Tibaldi”, dichiara l'aspirante fascia tricolore, ma il tempo è scaduto: “Non lo trovo giusto nei confronti dei candidati, chiedete al presidente di Mezzogiorno Nazionale (Viespoli ndr) di fare un accordo con De Caro”.

a cura di Carus