Mensa e ambulanti: seduta fiume a Palazzo Mosti

Consegnata una vaschetta di cibo al sindaco: bagarre tra Moschella e Corona

Benevento.  

Da un’ impasse all’altra, dal regolamento del commercio sulle aree pubbliche alla querelle mensa. Ci sono volute oltre otto ore per portare a termine la seduta di consiglio comunale di ieri a Palazzo?Mosti. Primo ostacolo: la modifa dell’articolo cinque del regolamento, per consentire agli ambulanti di operare in alcune aree, anche al di fuori del centro città. L’argomento aveva già portato a un’animata discussione all’interno del gruppo consiliare nella riunione del Partito Democratico, e anche in consiglio la discussione non è stata facile, visto che per approvare il punto ci sono volute circa tre ore. Dopo la relazione dell’assessore De Luca, infatti, sono arrivate alcune osservazioni critiche prima da Cangiano, che ha chiesto attenzione per le condizioni di vendita all’aperto dei cibi, e poi di Lanni, che ha annunciato voto contrario. Una prima sospensione è stata chiesta dal capogruppo Zarro, e la richiesta ha ricevuto la stigmatizzazione del presidente del consiglio Izzo: «Questo atteggiamento si sta verificando troppo spesso». Dopo la sopsensione è arrivato un primo emendamento dalla maggioranza, obiettivo: limitare i mercatini a chilometro zero alle aree chiuse al traffico. Subito si è notata qualche perplessità, in particolare dallo stesso assessore De Luca: «Se l’orientamento del consiglio è questo va bene, ma così dei quattro mercatini a chilometro zero che si fanno in città, ne chiuderebbero tre».Dopo la nuova sospensione si è deciso di cancellare dall’emendamento la parte che limitava la presenza dei mercatini a chilometro zero nelle aree chiuse al traffico. Impasse anche sulla sdemanializzazione di una particella comunale. Si è passati poi alla discussione su Asia, con un dossier presentato da De Nigris più volte lodato dal primo cittadino Pepe: «E’ da prendere come spunto». E poi è arrivata la bagarre mensa: prima della discussione del punto all’ordine del giorno, Gabriele Corona, dell’associazione Altrabenevento, ha chiesto di consegnare a Pepe un documento e una vaschetta di cibo della mensa. Pronto lo scatto di Moschella, che ha ordinato il sequestro del pasto, affermando l’impossibilità che questo venisse dalla Ristorò. Placati gli animi lunga è stata la discussione sul punto: sia maggioranza che opposizione hanno chiesto maggiori controlli e soprattutto la conformità del capitolato d’appalto col servizio reso dall’azienda. Pepe ha chiarito che vuol vederci chiaro: «Per quanto riguarda i controlli mi riferiscono che sono giornalieri e che non sono mai emerse anomalie.?Poi ho già detto che sto raccogliendo un dossier e che sono pronto a inviarlo in?Procura». 

di Cristiano Vella