«Per spiegare il disastro della mobilità beneventana, il Pd non ha nessuno più autorevole e competente del sindaco di Sant'Agata? Carmine Valentino, balzato in questi giorni all'onore delle cronache per la chiusura autoritaria di una biblioteca che nel suo Comune era gestita da cittadini non allineati, vuole giustificare i fallimenti della mobilità di Benevento con le delibere regionali di anni fa. Un tentativo di sollevare dalle sue responsabilità il sottosegretario Pd e l'amministrazione comunale, tanto maldestro quanto privo di contenuti e di risposte».
Così il consigliere comunale Luigi Ambrosone interviene sul tema trasporti urbani e prosegue: «Ricordo a Valentino che il disastro economico nei trasporti regionali è stato causato dalla giunta Bassolino con l'assessore Cascetta e il presidente Eav Lizzardi che procurarono debito per circa 800 milioni di euro. Le soppressioni domenicali avvennero nel 2012 con De Caro in commissione trasporti regionali dopo che il governo Monti, sostenuto dal suo PD, ridusse del 40%, nella conferenza stato - regioni, i contributi che lo stato trasferisce alle regioni per il settore trasporti. In quel periodo il sindaco Valentino veniva dato per disperso nonostante il mobilitarsi di tutti i sindaci della valle caudina che fecero istanza per evitare le soppressioni. L'unico assente alle diverse manifestazioni di protesta risultò proprio Valentino perché forse poco attento e sensibile ai provvedimenti avallati dal suo consigliere regionale di allora De Caro.
A Benevento non esistono piste ciclabili in grado di alleggerire il traffico veicolare, non c'è un collegamento ferroviario domenicale con Napoli, la mobilità cittadina è allo sfacelo su tutti i fronti, e il Pd dopo 10 anni di governo prova a giustificarsi il semplicemente nascondendosi.
Serve una rivisitazione totale del piano della mobilità che attualmente blocca gli spostamenti dei beneventani all'interno della città e verso l'esterno: noi ci impegniamo a farlo, chi ha governato in questi anni non lo ha fatto».
Redazione Bn