“L’alleanza che sostiene Mastella è un vero e proprio rompicapo; letterariamente un centro kafkiano; letteralmente un centro confusionale”. Così Pasquale Viespoli di Mezzogiorno Nazionale che torna sulla candidatura di Mastella a sindaco di Benevento.
“La narrazione pre-elettorale berlusconiana segue il solito canovaccio: noi candidiamo gli uomini del fare, contro i politici di professione. Come Mastella, appunto, che, tra l’altro, non è certo un uomo del fare, piuttosto del disfare: sigle, partiti, schieramenti. La rivoluzione liberale finisce a Ceppaloni”. Ed ancora: “L’onorevole De Girolamo, con involontaria comicità, motiva il sostegno a Mastella con l’unità del centrodestra. Manca l’indicazione della data. Mastella, come il vino, va valutato per l’etichetta e a seconda dell’annata. Così come il vino a volte è in barrique, e a volte no, così Mastella, a volte è di centrodestra e a volte no. Nell’annata 2016 si autodefinisce civico, non di centrodestra come vorrebbe la De Girolamo, ma, appunto, civico come lo vuole De Mita che, infatti, lo appoggia, perché non è di centrodestra bensì per il “civismo intelligente”. Il quale De Mita è come il Mastella dei tempi migliori, il Mastella del “centro mobile”. Ed infatti, De Mita è alleato col Pd a Napoli, con l’Ncd a Roma, con Forza Italia a Benevento. La quale Forza Italia è alleata, quindi, con i killer di Caldoro di appena qualche mese fa. Naturalmente, se stanno insieme, come dice la famosa canzone, ci sarà un perché e… vorrei scoprirlo stasera. Impresa impossibile, perché deve ancora partire il confronto programmatico. Dunque, né centrodestra, né centrosinistra, né centro e basta, ma una mera alleanza di potere, di subalternità territoriale e di trasformismo incrociato. L'onorevole De Girolamo - conclude Viespoli - può con disinvoltura accettare un ordine da Arcore, come abbiamo appreso in una sua recente riflessione, tra il disarmante e l’irritante. Ma lasci perdere il centrodestra e l’unità del centrodestra”.
Redazione Bn