Campagnuolo: Tagli ovunque, ma non agli stipendi dei politici

«E' necessario che lo stipendio di chi fa politica sia conforme a quello di un impiegato pubblico»

Non si possono portare avanti tagli indiscriminati tagli a cultura, trasporti e sanità senza che chi fa politica faccia sacrifici. E' questo il pensiero di Evangelista Campagnuolo, coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani: «Tagli alla cultura, tagli alla sanità, tagli ai trasporti, tutto questo con il delinearsi di un lento processo perverso che porta ad eliminare spese da servizi che, a mio parere, non hanno mai brillato per efficienza e per i quali ho sempre ritenuto che un adeguato incremento fosse necessario. Tutto questo per dire, interpretando l'opinione comune, che forse ci sarebbe ancora da scremare ma in direzioni diverse: chi fa politica, in teoria, non risponde (almeno non prevalentemente) al solo desiderio di autorealizzazione, diversamente egli si fa carico (o almeno dovrebbe  ) degli interessi,dei bisogni della collettività. Purtroppo,ormai è comune tendenza ricordarsi di noi cittadini soltanto in sede elettorale (dove non mancano le strette di mano, sorrisi di convenienza e slogan ad effetto) o quando c'è da pagare una multa o un imposta (tanto da poter affermale che ormai è sempre meno definita la differenza tra un cittadino e un Bancomat).  Ritengo necessario e giusto che lo stipendio di chi si occupa della cosa pubblica sia conforme al lavoro di un impiegato statale con le stesse agevolazioni ( nè più nè meno), chi decide di intraprendere questa strada deve essere effettivamente motivato a voler lasciare un segno, ad agire in direzione degli interessi comuni (è non ad assicurasi un solido appoggio per la propria tranqullità finanziaria) questo eviterebbe tante cose, anche il fatto che una sola poltrona plachi immediatamente tutte le rivendicazioni».