Non si placa la polemica all'interno del Partito democratico in vista delle primarie per scegliere il candidato sindaco del Pd. Ad intervenire è cosimo Lepore, amareggiato perchè il suo "sfidante" Del Vecchio non ha accolto un suo invito. "I riscontri, ottenuti già in queste prime ore di campagna elettorale per le Primarie, rafforzano la certezza che in città c’è un grande bisogno di regole democratiche, certe e uguali per tutti, che mettano i cittadini al riparo dall’arbitrarietà della forza. Devo constare, mio malgrado, nonostante l’importanza del tema, l’assenza di ogni forma minima di interlocuzione. Non credo sia sfuggito l’argomento al mio competitor, d’altra parte l’intervento sulla questione di diversi esponenti vicini a Del Vecchio, testimonia come il caso meritasse un approfondimento anche da parte di chi si candida a governare Benevento. Pazienza, spero che nelle prossime occasioni possa essere mostrato un maggior coraggio!. Sulla questione, però, l’intervento del segretario cittadino, Palladino, dimostra come il Pd utilizzi troppo spesso metodi variabili a seconda degli interlocutori: mentre a taluni vengono frapposti ostacoli per la presentazione della candidatura, ad altri è addirittura concesso di annunciare alla stampa i candidati delle future liste, senza che vi sia un minimo di condivisione con la città e con gli iscritti. Su questo tema chi è il responsabile?", chiede Lepore.
"Qui il cuore della mia battaglia: riuscire ad assicurare a tutti i cittadini le stesse condizioni di partenza, senza dover subire gli accordi chiusi da pochi altri, in altri luoghi, sulla testa di tutti. Per questa ragione sono sicuro che la vera sfida delle prossime Primarie, è innanzitutto riuscire a diffondere in città il valore democratico del confronto".