E' agli albori la campagna elettorale per le primarie nel Pd, ma già ci sono le prime schermaglie. Il vice segretario cittadino Di Dio, infatti, interviene risponendo ad Alfredo Nazzaro che aveva criticato la decisione di non permettere a Gino Abbate di candidarsi: «Il Pd di Benevento ha fatto ricorso alle Primarie per scegliere il candidato sindaco, convocando il Coordinamento cittadino che ha approvato il Regolamento , stabilendo forme, modalità di presentazione delle candidature e tempi di celebrazione . Questo percorso è stata approvato all’unanimità con solo cinque astensioni.
Dispiace dover leggere dichiarazioni come quelle di Alfredo Nazzaro, già sedicente coordinatore della campagna elettorale del Presidente Vincenzo De Luca nel Sannio, che definisce “una pagliacciata” le primarie.
Nazzaro evidentemente ignora le ragioni stesse di un confronto democratico e civile, che si regge però su regole certe che non possono essere stravolte dalle ambizioni o dall’ansia di visibilità dei singoli. La politica è una cosa seria, non può essere ridotta a un gioco al massacro. Chi si limita a fare, di volta in volta, il pasdaran di questo o di quello farebbe meglio a tirare fuori le sue ide per la città».
Di qui la richiesta a Nazzaro: « Nazzaro dovrebbe dimostrare più rispetto per quelli che in questo partito ci stanno da anni, affrontando ogni questione a viso aperto, senza paura del confronto e della dialettica a volte anche aspra. Se vuole davvero dare un contributo al Pd di Benevento e alla città abbia il coraggio di mettersi in gioco, magari questa volta se sta in campo, piuttostoche in curva a tifare, fa pure gol. Ci metta la faccia, come farannotutti i candidati a cui sta a cuore il futuro della città. Le Primarie sono una pagliacciata? Non credo che il Presidente De Luca o lo stesso Matteo Renzi concordino con Nazzaro. Offendere i tesserati del Pd, gli organismi dirigenti e tutte le migliaia di cittadini che alle Primarie andranno a votare è un’operazione di demolizione del partito che ci aspetteremmo daun avversario politico, non da un iscritto, sia pure dell’ultima ora utile, del Pd».