“Davvero gravissimo l’ultimo colpo di mano ordito dal sindaco D’Orta per tentare di assicurarsi ancora la poltrona alle prossime amministrative usando il locale circolo del Partito Democratico, una volta importante punto di riferimento della vita politica Santangiolese, oggi del tutto subalterno all’attuale amministrazione”. Duro attacco degli iscritti del Circolo Pd di Sant'Angelo a Cupolo che in una nota - firmata da Egidio Bosco, Angelo De Luca, Carolina Iscaro, Giuseppe Manganiello, Antonella Milano, Domenico Muollo, Enzo Pastore, Alfonso Salerno e Paolo Visconti – non usano mezzi termine condannare una decisione del sindaco Fabrizio D'Orta. “Un circolo che da anni vive un assoluto immobilismo, che non è stato capace di organizzare alcuna attività, nemmeno quelle di carattere nazionale come i banchetti di “Italia Coraggio” dello scorso Dicembre. Nessuna assemblea, nessun confronto, nessuna iniziativa, in un territorio che, a livello provinciale, si è sempre distinto negli anni per la dinamicità della vita del circolo. Il risultato è stato il dimezzamento dei voti alle ultime regionali. Ebbene, su nostra richiesta e dopo mesi di attesa, finalmente viene convocata l’assemblea, tenutasi il 24.01.2016, peccato, però che non tutti gli iscritti erano a conoscenza del fatto che si sarebbe votato per la riconferma della candidatura del Sindaco alle prossime elezioni. E cosa ancora più grave – spiegano - è che la proposta viene formulata dal segretario, amministratore anche lui, che chiede all’assemblea di riconfermare il sindaco e tutta la sua squadra e quindi anche se stesso. In pratica una “democratica” auto candidatura che offende i valori appunto democratici del partito e che pone un’evidente situazione di conflitto di interessi. A nulla sono valsi i tentativi di diversi democratici di rinviare la riunione per consentire a tutti gli iscritti (anche a quelli in corso di tesseramento, che termina il prossimo 31 Gennaio) di pronunciarsi su un punto così importante”. Il risultato? “Che poco più del 20% degli iscritti decidano delle sorti del partito e del territorio. Fatto gravissimo che viola i principi fondanti del Partito Democratico e ha imposto il nostro voto contrario alla proposta del segretario”.