Nel dibattito relativo all'istituzione a Benevento del registro Unioni Civili si inserisce anche l'Ncd, con il coordinatore provinciale dei giovani, Francesco Farese, che analizza la questione da un punto di vista prettamente normativo: “Il registro delle 'Unioni Civili' al Comune di Benevento, con l'attuale vuoto normativo nazionale, non avrebbe alcun valore legale, rappresenterebbe soltanto una presa in giro e uno spreco di risorse economiche. Abbiamo grande rispetto per tutte le affettività – afferma Farese – ma proprio per questo non si possono lasciar passare operazioni che sanno solo di illusione e inganno. La legislazione su questo tema infatti non è di certo comunale o amministrativa ma spetta al Parlamento e in questo momento non vi è alcuna normativa nazionale che disciplini la materia. Nel caso in cui il registro dovesse quindi essere istituito, a chi dovesse poi iscriversi non sarà riconosciuto alcuno diritto o status. Allora ci chiediamo quale possa essere l'utilità di questo atto di propaganda e pura demagogia? Altro quesito che poniamo è quello dei costi di un'eventuale istituzione del registro. Occorrerebbero degli adempimenti per l'istituzione del registro e occorrerebbero degli addetti per la sua tenuta e gestione. Tutto ciò ha un costo economico per non riconoscere poi alcun diritto agli iscritti. Allora se anche si trattasse di spendere 1000 euro all'anno (ma riteniamo che un'approfondita analisi di costo nella macchina comunale porti a una cifra ben più elevata) senza alcuna utilità concreta ci chiediamo se, in questo periodo di crisi per gli Enti locali, non sia meglio utilizzare risorse finanziarie e capitale umano per altre priorità. Come si spiegherebbe altrimenti l'utilità nulla di questo atto e tutto ciò che ne consegue a chi rimane fuori da politiche sociali?. Elementi sui quali riteniamo che tutti i consiglieri comunali dovrebbero riflettere prima di deliberare.
Per quanto riguarda più in generale il tema delle 'Unioni Civili' – sostiene il coordinatore provinciale dei giovani Ncd – vogliamo chiarire la nostra posizione anche al fine di evitare ingiustificate strumentalizzazioni e infondate accuse. Ncd, nel rispetto di ogni affettività, è concorde sul riconoscimento di diritti come quelli spettanti al coniuge nei casi previsti dall’ordinamento penitenziario e il diritto reciproco di visite, di assistenza, nonché di accesso alle informazioni personali nel caso di malattie e ricovero, il diritto alla designazione del convivente quale suo rappresentante in caso di malattia che comporti incapacità di intendere e di volere, o in caso di morte per quanto riguarda la donazione di organi, il diritto di abitazione e di successione nel contratto di locazione, l’inserimento nelle graduatorie per l’assegnazione di alloggi di edilizia popolare, l’obbligo di mantenimento e alimentare, la partecipazione agli utili di impresa commisurato al lavoro prestato, la possibilità di essere nominato tutore, curatore o amministratore di sostegno dell’altra parte, in caso di decesso del convivente di fatto derivante da illecito di un terzo l’applicazione dei medesimi criteri per il risarcimento del danno al coniuge superstite. Diciamo invece no all'equiparazione al matrimonio, tema già superato in Commissione Giustizia indicando invece nel disegno di legge le unioni civili come formazioni sociali, all'adozione e alla pratica dell'utero in affitto.
Ci sono tanti obiettivi comuni con il Pd – conclude Farese – e tante tematiche sulle quali condividiamo visioni e azioni di Governo sia nazionale che in tante realtà locali, questo invece, se affrontato con approccio superficiale, potrebbe divenire elemento di divisione”.
Redazione