Niente “trucchi” per salvare i bilanci delle Regioni che avrebbero fatto ricorso a soldi statali per coprire buchi di bilancio. Una vicenda che riguarda la Campania ed altre realtà locali come Piemonte (da cui tutto è partito), Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Puglia. A quanto pare, è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in persona a bloccare il decreto legge che il Governo Renzi era pronto ad annunciare per aiutare quei governatori in palese difficoltà. La partita riguarda i soldi girati alle Regioni per pagare i debiti della pubblica amministrazione verso i fornitori.
Un provvedimento annunciato come stimolo all'economia e che potrebbe invece trasformarsi in un clamoroso buco nelle casse delle Regioni e dello Stato. Le stime parlano di almeno una ventina di miliardi. Soldi che dovevano saldare gli arretrati e che invece potrebbero essere finiti nei mille rivoli della spesa corrente. Il condizionale è d'obbligo, dal momento che allo stato l'unica regione bocciata ufficialmente dalla Corte dei conti è il Piemonte, ma anche Palazzo Santa Lucia rischia. Per “coprire” il disavanzo, il decreto dell'Esecutivo Renzi avrebbe consentito di indicare la somma di debito non restituita fra le voci d'entrata, indicando come spesa solo la quota da rimborsare anno per anno. Un escamotage contabile che non è sfuggito agli occhi del Quirinale, che ha stoppato tutto per vederci chiaro. Anche perché in questo modo il problema sarebbe stato solo “spostato” in là col tempo ma per nulla risolto. E considerando che sui conti pubblici, anche alla luce dei sacrifici chiesti – ed imposti – ai cittadini non si dovrebbe più scherzare, le prossime verifiche serviranno a fare piena luce sulla vicenda. Con i governatori che tremano per l'ennesima voragine che potrebbe aprirsi nei già disastrati bilanci regionali.
Giovanbattista Lanzilli