In merito all'assoluzione del ministro Matteo Salvini, il coordinamento provinciale della Lega di Benevento, guidato dall'avvocato Luigi Bocchino, ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Ci sono voluti tre anni di processo per sentenziare quello che doveva già essere ovvio da principio, cioè che un ministro della Repubblica Italiana nell'esercizio delle proprie funzioni e prerogative può difendere, anzi deve difendere i confini del Paese che rappresenta. Per qualche magistrato e le ong che guadagnano dalle attività di recupero a mare dei migranti invece il ministro Salvini addirittura andava condannato a sei anni per sequestro di persona. Fortunatamente il collegio giudicante ha riconosciuto l'insussistenza dei fatti contestati; ovviamente questo conferma che dai pm è stato imbastito un processo esclusivamente politico. Giustizia è fatta! Al nostro segretario Matteo Salvini un caloroso abbraccio dal coordinamento provinciale di Benevento".
“Non poteva andare diversamente. Il ministro Salvini ha giustamente e correttamente difeso i confini dell’Italia e per questa attività di governo meritoria non poteva certo subire un’ingiusta condanna”. Commenta ancora Luigi Barone, responsabile Coesione Territoriale e Zes della Lega. “L’accanimento di alcuni magistrati inquirenti è onestamente incomprensibile, chiedere sei anni di carcere per un ministro della Repubblica Italiana che nell’esercizio delle proprie funzioni e prerogative ha difeso i confini nazionali è un qualcosa che evidenzia il corto circuito che esiste e persiste tra organi dello Stato. Matteo Salvini non avrebbe dovuto affrontare il processo, non doveva essere indagato e rinviato a giudizio; chi ripaga il Ministro dei danni subito e chi, invece, paga per i milioni di euro spesi per un processo che non doveva essere proprio avviato? domanda Barone che conclude: “Fortunatamente, però, c’è stato un collegio giudicante che ha svolto il proprio ruolo con terzietà, capacità e professionalità assolvendo, perché il fatto non sussiste, il ministro Matteo Salvini da assurdi capi d’imputazione”, conclude il dirigente della Lega.