Incostituzionalità autonomia differenziata: i rilievi di Sguera

"Sembra sempre più evidente che questo Governo non vada molto d’accordo con le leggi"

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Benevento.  

"Sembra sempre più evidente che questo Governo non vada molto d’accordo con le leggi". Parte da qui il consigliere comunale di Benevento Vincenzo Sguera. "Al netto delle valutazioni in merito all’ “andirivieni“ dei migranti dall’Italia all’Albania, in virtù di provvedimenti governativi non convalidati dai Tribunali competenti, da ultimo, la Corte costituzionale ha ravvisato l’incostituzionalità dei seguenti profili della legge sull’autonomia differenziata:
- la possibilità che l’intesa tra lo Stato e la regione e la successiva legge di differenziazione trasferiscano materie o ambiti di materie, laddove la Corte ritiene che la devoluzione debba riguardare specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, in relazione alla singola regione, alla luce del richiamato principio di sussidiarietà;
- il conferimento di una delega legislativa per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP) priva di idonei criteri direttivi, con la conseguenza che la decisione sostanziale viene rimessa nelle mani del Governo, limitando il ruolo costituzionale del Parlamento;
- la previsione che sia un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (dPCm) a determinare l’aggiornamento dei LEP;
- il ricorso alla procedura prevista dalla legge n. 197 del 2022 (legge di bilancio per il 2023) per la determinazione dei LEP con dPCm, sino all’entrata in vigore dei decreti legislativi previsti dalla stessa legge per definire i LEP;
- la possibilità di modificare, con decreto interministeriale, le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista per finanziare le funzioni trasferite, in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e l’andamento dello stesso gettito; in base a tale previsione, potrebbero essere premiate proprio le regioni inefficienti, che – dopo aver ottenuto dallo Stato le risorse finalizzate all’esercizio delle funzioni trasferite – non sono in grado di assicurare con quelle risorse il compiuto adempimento delle stesse funzioni;
- la facoltatività, piuttosto che la doverosità, per le regioni destinatarie della devoluzione, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, con conseguente indebolimento dei vincoli di solidarietà e unità della Repubblica;
- l’estensione della legge n. 86 del 2024, e dunque dell’art. 116, terzo comma, Cost. alle regioni a statuto speciale, che invece, per ottenere maggiori forme di autonomia, possono ricorrere alle procedure previste dai loro statuti speciali.
Dunque, si sono rivelati più che fondati i tanti dubbi che in molti ci siamo posti sulla legittimità dell’autonomia differenziata, tanto da approvare in consiglio comunale, oltre un anno fa, un ordine del giorno di forte critica al progetto varato dal Governo con riferimento all’art. 116, terzo comma, della Costituzione".